giovedì 30 ottobre 2008

Metallica - Death Magnetic -


Ecco la mia recensione pezzo per pezzo:


That wa just your life – Si apre in maniera molto classica ( ispirandosi ai grandi album Thrash degli anni Ottanta): arpeggio oscuro e desolato che lascia il posto alla prima cavalcata di chitarre in stile …And Justice For All. Il deja vu si avverte, eccome, ma non è un danno anzi…
E’ una bella sensazione risentire i Metallica ritornare a fare quello che sanno far meglio: un metal strutturato e diretto, dal forte appeal melodico. Bella la solista di K. Hammet come ai bei tempi.
Il pezzo convince ed è un buon inizio.

The end of the line – Si apre con un riff dal forte sapore sabbathiano ma che lascia subito il passo ad un’altra cavalcata sempre dal forte sapore anni ottanta. Coinvolgente e originale il refrein centrale. Unico neo: il pezzo dopo 4 minuti abbondanti si allunga e si avvita su stesso con alcune trovate chitarristiche di Hammet che appesantiscono solo l’ascolto. I primi 4 minuti sono comunque da applausi.

Broken beat and scarred – Un po’ cervellotico all’inizio si dipana su alcune intuizioni degli album precedenti, meno acclamati. Buona la solista che trascina il pezzo e che ha la funzione di corus.

The day that never comes – E’ il pezzo migliore di Death Magnetic. Per il resto rimando al mio post di settembre.

All nightmare long - strizza l’occhio al Black Album in quanto a feeling e coinvolgimento ma ha dalla sua una struttura più intricata e old school.

Cyanide – E’ un robustissimo brano thrash cha cattura sin dal primo ascolto. Belli i riff di chitarra e le melodie che hanno il sapore dei gloriosi vecchi tempi. Per un trentatreenne è un vero tuffo nei ricordi. Secondo capolavoro.

The Unforgiven 3 - Stessa struttura portante delle altre versioni. Melodia, orecchiabilità, malinconia. Io preferisco quella del Black Album

The judas kiss - Altro brano Thrash vecchio stile. Finalmente Ulrich suona la batteria come si deve. Per il resto una mazzata. Meno illuminata di Cyanide.

Suicide and redemption – Brano strumentale che vorrebbe continuare la tradizione di Orion.
Coraggioso il tentativo ma purtroppo non calibrato a dovere.

My apocalypse – Ultimo capolavoro dell’intero cd. Brano spietato, corrosivo, ultra- diretto, che mi ha ricordato le bastonate di Kill em all!!! Un vero piacere farsi bastonare da un pezzo simile.

I Metallica hanno deciso di traghettare tutta la scena Metal nel nuovo decennio( anche perché di nuovi brani se ne parlerà tardi, molto tardi come da tradizione Metallica).
Dopo il tentativo a vuoto di St. Anger finalmente si riprendono lo scettro attraverso un bel cd che ci riconcilia con la vera anima di questa scena.
I Metallica son tornati!!!!




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