martedì 10 marzo 2009

DANILO ARONA - ANCORA IL VENTO PIANGE MARY (PHASAR - 2008)



DANILO ARONA
"ANCORA IL VENTO PIANGE MARY"
Phasar Edizioni 2009

“Ancora il vento piange Mary”, riedizione di una serie racconti pubblicati primieramente nel 2000, al lettore distratto e poco avvezzo agli incubi narrati negli anni dall’autore alessandrino, sembrerà quasi una raccolta eterogenea di storie tra la fiction e la realtà. Non è così.
Il libro si muove su tre binari tematici ben distinti che hanno in comune una sola evidente ispirazione : “la musica del diavolo”, il Rock.
Il primo troncone di storie è decisamente “Bassavilliano” e racchiude “L’olio del morto”, “Codalunga” e “Il Tempo del sogno di Jerry Van Houten”.
Mi soffermo su “Codalunga” in quanto racconto degnamente pauroso e sinistro.
Chi ha letto “Melissa Parker e l’incendio perfetto” (Dino Audino Editore 2007) e si è lasciato trasportare in quella “zona del crepuscolo” delineata con maestria dal nostro Arona ( una mia amica si è rifiutata di leggerlo dopo pochi capitoli, era letteralmente terrorizzata!) di sicuro non potrà che esserne di nuovo catturato.
Autostrada notturna e desolata, uno strano fagotto lasciato in mezzo alla carreggiata e un lugubre autogrill, oasi ambigua e deserta dove il senso di mistero e di paura ti invita a buttarti in auto e scappare il più veloce possibile. Vi ricorda qualcosa? Il pantheon diabolico si completa con un misterioso viaggiatore ( forse donna, forse uomo, di sicuro “non umano”) che ama prendere a bordo giovani autostoppisti. I germi di Melissa, spirito inquieto e deceduto, sono già presenti in questo racconto pronti a scatenarsi
Da menzionare anche “L’olio del morto” dove ho trovato grosse affinità con il Segretissimo “ La croce sulla labbra” ( 2008) .
Il secondo troncone custodisce “Magia di un castello spagnolo”, “La Stanza dei vetri rotti” e “La morte sussurrante”.
Denominatore comune: l’apocalisse
La stanza dei vetri rotti” è il diamante grezzo del libro. Culti millenaristici, specchi come porte aperte verso un’ ignota dimensione di delirio e la minaccia decisiva e costante che se ci sarà un Armageddon, prima di distruggere il corpo dilanierà e torturerà l’anima..
Ritorna uno dei temi portanti della narrativa di Arona: un’apocalisse imminente che avverrà attraverso due dimensioni antitetiche ma nello stesso tempo concatenate:
una terrestre e materiale (pestilenze moderne, venti assassini, terrorismo religioso e globale etc.) e una ultraterrena e nascosta ai più (l’operato di alcune forze negative e demoniache sui nostri destini).
Se vi piaciuto “Finis Terrae” ( Segretissimo 2007) anche qui troverete pane per vostri denti.
Discorso a parte meritano gli altri due racconti dove l’ispirazione storica e oserei dire “politica” fanno sì che il lettore prenda fiato come per guardarsi un attimo indietro e capire che la “fine” e l’ orrore nascono e si rigenerano dall’uomo e dalle sue nefaste azioni.
Infine siamo al fulcro di tutto il libro: il Rock.
Genere da sempre ( secondo certe teste “sante” e moralisti assortiti) in combutta col Demonio.
Arona c’è ne da una prova lampante con il sulfureo” Figlio del Vodoo”, novella realistica e inquietante sulle influenze musicali ed esistenziali del noto chitarrista Jimi Hendrix. ( deceduto alla giovane età di 28 anni per uno strano e tuttora indefinito malore notturno. Chi ha citato Melissa Parker?) oppure getta una lunghissima ombra informe ( e sanguinosa) su un’altra “morte illustre”, quella del cantautore americano Bobby Fuller ( ritrovato morto nella sua auto come “apparente” suicidio. Di nuovo Melissa Parker?).
Chiude questo viaggio, a stazioni, nell’incubo la malinconica ( ma i limacciosi tentacoli dell’orrore sono acquattati vicino al Tanaro) “Ancora il vento urla Mary” che tradisce comunque un ‘inquietudine di fondo: il vento oltre ad urlare il nome di un’anima persa può anche portarci alla follia (Santanta, Perdisa 2008)?

Il sito ufficiale di Danilo Arona:


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