venerdì 31 luglio 2009

NUOVE RIVELAZIONI SULL'UFO APPARSO NEI CIELI DI AVELLINO

Un oggetto luminoso visto anche nella provincia di Salerno.

Dopo aver pubblicato in data 28/07/2009 l’articolo “Ufo nei cieli di Avellino” su

Articolo che ha ormai raggiunto le 900 letture (!!!),
la redaizone del giornale è stata contattata dal Sig. M. C. il quale ci ha lasciato, via mail, un’ulteriore testimonianza sulla presenza di qualcosa di strano nei cieli tra Salerno ed Avellino nella notte di Domenica 26 Luglio:

“Erano le 22.30 circa ed eravamo 10 persone sul terrazzo di casa a Fisciano in provincia di Salerno. Stavamo festeggiando il compleanno di mia moglie..
Improvvisamente in direzione sud-est abbiamo visto una luce forte nel cielo, delle dimensioni di una stella.
Poi l'intensità è lievemente diminuita e l'oggetto misterioso è rimasto pressoché immobile nel cielo per almeno un minuto.
Successivamente ha cominciato a muoversi velocemente verso est facendo perdere subito le tracce di sé.
Non poteva essere un aereo (è rimasto immobile prima di allontanarsi velocemente), né un elicottero (troppo alto).
Siamo tutti rimasti perplessi pensando a qualcosa di strano ma non credendoci fino in fondo."

Una nuova casistica ufologica va ad affiancarsi a quelle presunte del 14 Maggio, ripreso attraverso un video pubblicato su You Tube e a quello del 27 Luglio, entrambi nei cieli di Avellino e provincia.
L’insolito e il mistero sembrano solcare i cieli campani con assoluta frequenza.
Infine il Messaggero ha pubblicato stamane le foto scattate dal Geometra campano nei pressi del Lago Laceno.
Ecco il link con foto e articolo:

I POETI SEPOLCRALI INGLESI

Nel 1992 avevo poco più di 17 anni e frequentavo il Liceo Classico Statale della città di Sarno.
Studiavo tanta letteratura sia italiana che inglese.
Un bel giorno venne a farci un corso di approfondimento un professore emerito di Oxford.
E nell'aula gremita ci recitò una poesia di Sir Thomas Grey.
Titolo: "Elegy Written in a Country Churchyard" ( L'Elegia scritta in un cimitero di campagna).
Fu un giorno memorabile.
Scoprii attraverso la voce fredda ma emozionante del prof inglese, che la morte non è solo sofferenza, oscurità, timore dell'ignoto ( come tante "guide di vita vissuta" vogliono farci credere intrappolandoci in una ragnatela di paure e angosce sempre vane) ma è anche arte, mistero, consolazione, epica, coraggio e virtù.
Da allora ogni volta che mi affanno e scalcio e mi arrabbio e grido vendetta e provo un senso insopprimibile di vuoto, apro il mio vecchio libro di scuola e lentamente assaporo gli spledidi versi di Grey.

Ecco la traduzione italiana:

I. La campana della sua annunzia tristemente il rintocco del giorno che muore. Il gregge muggente si snoda lentamente sui prati, l’oratore volge verso casa il suo stanco cammino e lascia il mondo all’oscurità e a me.


II. Ora il paesaggio,avvolto nell’incerta luce, si dilegua alla vista. E una solenne immobilità possiede tutta l’aria eccetto là dove lo scarabeo rotea con volo ronzante e sonnolenti tintinnii cullano gli ovili lontani.


III. Ma dalla torre coperta di edera il triste gufo si lamenta con la luna di coloro che, vagando vicino al suo segreto rifugio, disturbano il suo antico regno solitario.


IV. Sotto quegli scabri olmi, all’ombra di quel tasso, dove la zolla si solleva in molti tumuli che si sgretolano, ciascuno steso per sempre nella stretta cella , dormono i rudi progenitori del villaggio.


V. Il freddo richiamo del mattino profumato d’incenso, la rondine che cinguetta dal capanno di foglie, l’acuto suono del gallo o l’eco del corvo dei cacciatori, mai più li sveglierà dal loro umile letto.


VI. Per loro mai più brucerà l’ardente focolare, o la massaia indaffarata accudirà alle faccende serali.né i bambini correranno ad annunciare balbettando il ritorno del padre, o si arrampicheranno sulle sue ginocchia per spartirsi il desiderato bacio.


VII. Spesso il raccolto si sottometteva alle loro falci; e il solco infrangeva la dura terra; come giocondi passavano arando attraverso i campi! Come si piegavano gli alberi sotto il loro colpo gagliardo!


VIII. Non lasciare che l’Ambizione derida il loro utile sforzo, le loro gioie domestiche e il destino oscuro;né che la grandezze ascolti con un sorriso sdegnoso i semplici e brevi annali dei poveri.


IX. Il vanto di un nome illustre, lo sforzo del potere, e tutto ciò che è bello, tutto ciò che ha mai dato la ricchezza, aspetta ugualmente l’ora:i sentieri della gloria conducono alla tomba.


X. Né tu, o orgoglio, appunti a questi la colpa, se la Memoria non ha alzato trofei sulla loro tomba. Dove attraverso lunghe navate e volte intagliate l’inno sonoro gonfia le note dell’elogio.


XI. Può l’urna istoriata o il busto espressivo portare indietro il respiro passeggero?Può la voce dell’Onore richiamare in vita la polvere silenziosa o l’Adulazione lusingare il duro e freddo orecchio della Morte?


XII. Forse in questo posto dimenticato giace qualche eroe una volta pregno di fuoco celestiale;mani che avrebbero potuto reggere lo scettro dell’impero, o svegliare all’estasi la lima vibrante di vita.


XIII. Ma la Conoscenza mai aprì ai loro occhi la sua ampia pagina, ricca delle spoglie del tempo. La fredda indigenza represse il loro mobile ardore e raffreddò la geniale inclinazione dell’anima.


XIV. Ben più di una gemma del più puro raggio sereno, possiedono le oscure e inesplorate caverne dell’oceano;molti fiori nascono per sbocciare non visti, e disperdono il loro profumo nell’aria deserta.


XV. Qualche Hampden di villaggio, che con animo coraggioso si oppose al piccolo tiranno dei campi;qualche muto sconosciuto Milton qui può riposare, qualche Cromwell, innocente del sangue del suo paese.


XVI. Suscitare l’applauso del senato in ascolto, disprezzare le minacce del dolore e della rovina, spandere la ricchezza su una terra ridente, e leggere la loro storia negli occhi di una nazione.


XVII. La sorte negò loro;né limitò solo le loro crescenti virtù, ma confinò i loro crimini(la sorte)proibì di farsi strada attraverso il delitto e di chiudere i cancelli della pietà al genere umano.


XVIII. Di nasconderei penosi spasimi della verità di cui erano consapevoli, di smorzare i rossori del padrone spontaneo, di ammucchiare sull’altare del lusso e dell’orgoglio l’incenso acceso alla fiamma della poesia.


XIX. Lontano dall’ignobile lotta della pazza folla, non impararono mai a deviare i loro pii desideri, lungo la fredda e appartata valle della vita. Mantennero il corso silenzioso della loro esistenza.


XX. Persino per proteggere le ossa dall’insulto, qualche fragile stele eressero vicino, con create rime e una scultura senza forma ornata, implora al passante il tributo di un sospiro.


XXI. I loro nomi, i loro animi, scritti dalla Musa illetterata, suppliscono il posto della fama e dell’elogio;e sparge molti versetti biblici che insegnano al rustico moralista come morire.


XXII. Chi, preda del muto oblio, ha mai rinunciato a questa piacevole e angosciante esistenza ha lasciato i caldi confini del lieto giorno, né lanciò uno sguardo di desiderio dietro di sé.


XXIII. Sul seno appassionato l’anima morente si confina. Qualche pia lacrima chiede l’occhio che si spegne. Anche dalla tomba piange la voce della Natura perfino nelle nostre ceneri vivono i soliti XXIV. Quanto a te,che ti preoccupi di una morte non onorata, narra in questi versi la loro storia innocente. Se per caso guidato da solitaria contemplazione qualche spirito affine indagherà sul tuo destino.


XXV. Forse qualche canuto pastore può dire:”noi spesso lo abbiamo visto all’alba che smuoveva con rapidi passi la rugiada per incontrare il sole sugli alti prati.


XXVI. Là ai piedi di quel faggio ondeggiante che intreccia così in alto le sue vecchie fantastiche radici, soleva passare il pomeriggio disteso e malinconico, a meditare vicino al ruscello che gorgoglia.


XXVII. Proprio accanto a quel bosco,ora sorridendo quasi beffardo. Egli soleva errare balbettando le sue capricciose fantasie. Ora chinandosi mesto e pallido come un desolato,o oppresso dagli affanni o contrariato senza speranza.


XXVIII. Una mattina non lo vidi più sulla solita collina, lungo la landa o vicino al suo albero preferito. Un altro venne;tuttavia non vicino al ruscello, né sul prato né nel bosco egli era.


XXIX. Il mattino dopo con canti funebri in triste rito,lo vedremo portare lentamente lungo il sentiero della chiesa. Avvicinati e leggi(perché tu sai leggere)l’epitaffio, scolpito nella pietra ai piedi del vecchio rogo.


XXX. Qui posa la sua testa sul grembo della terra un giovane alla fortuna e alla fama ignota. La bella scienza non arrise mai alla sua umile nascita, e la malinconia lo segnò per sempre come suo


XXXI. Grande fu la sua generosità e la sua anima sincera. Il cielo inviò una ricompensa con pari miseria:egli diede alla miseria tutto ciò che aveva, una lacrima. E ottenne dal cielo(tutto ciò che egli desiderava) un amico.


XXXII. Non cercare di scoprire oltre i suoi meriti o trarre le sue fragilità dalla loro spaventosa dimora (là essi riposano come in tremante speranza sul seno del suo padre e del suo Dio)”.

giovedì 30 luglio 2009

UN LIBRO SUI CELTIC FROST: ERA ORA!!!

Sul sito Blabbermouth.net ( gestito dalla casa discografica olandese Roadrunner Records), uno dei più aggiornati di tutto lo scibile Rock/Metal, ho scovato una notizia che attendevo da anni.
Finalmente verrà pubblicato un libro sulla storia dei Celtic Frost e della loro prima incarnazione, gli Hellammer.

La pubblicazione sarà curata da Tom Gabriel Fisher, storico cantante7chitarrista della band svizzera e uscirà per la casa editrice Bazillion Points Books.

Titolo: Only Death Is Real: An Illustrated History of Hellhammer and Early Celtic Frost 1981-1985".

L'introduzione al libro sarà invece curata da Nocturno Culto, Chitarrista/cantante e principale compositore della Black Metal Band norvegese, DarkThrone.

Desidero solo ricordare a chi non fosse avvezzo alle sonorità sopra menzionate che i Celtic Frist possono essere considerati come i padri putativi di una della correnti più oscure ed estreme del metal: il Black Metal

Ecco un video per farvi un'idea:

Infine spero con tutto me stesso che la Tsunami Edizioni che ha già curato pubblicazioni importanti nell'ambito Metal e non solo, faccia suoi i diritti per questo piccolo gioiello letterario.
Sono in attesa di buone nuove.

mercoledì 29 luglio 2009

FINALMENTE DARKNESS AL CINEMA

Questa è una vera notizia bomba ( alla Maurizio Mosca!!!).
Darkness la serie di fumetti creata da Garth Ennis, ( un nome una garanzia: Preacher, Punisher, Hitman tra gli altri), Marc Silvestri e David Whol avrà finalmente una trasposizione cinematografica.

I fratelli Pang , registi di Honk Hong e già noti per il film-culto The Eye, cureranno la produzione della pellicola.

A interpretare il ruolo del protagonista Jackie Estacado è stato scelto Channing Tatum.

Per chi non lo conoscesse si tratta di un fumetto americano che mischia atmosfere Pulp alla Tarantino/Il Padrino con gustose scene Horror/splatter.

Ecco la trama del fumetto su Wikipedia:

Jackie Estacado è un killer della famiglia mafiosa di New York dei Franchetti. Un giovane le cui sole passioni sono il sesso e lo scontro fisico, al compimento dei 21 anni di età ha avuto in dono un potere oscuro che appartiene da generazioni alla sua famiglia. Il Potere della Tenebra gli consente di trasformarsi di notte o in assenza di luce in Darkness, un essere dotato di poteri sovrannaturali che gli permettono di controllare le ombre a suo piacimento e generare mostriciattoli assassini chiamati darkling.

Visto che l'ho seguito dal primo numero (uscito nel 1997 ) ed è uno dei mie fumetti preferiti in assoluto, mi aspetto un capolavoro.

Speriamo bene.

martedì 28 luglio 2009

TORNA LO SPETTRO MELISSA CON L'ANTOLOGIA BAD PRISMA

Ritorna Melissa, sfortunato e spettrale personaggio nato dalla penna, quantomai intinta nell'orrido, dello scrittore alessandrino Danilo Arona.
Già parlai di questo romanzo impressionante a tempo debito sul blog e non solo:
Ora la notizia che non ti aspetti.
La Mondadori nella nuova collana da edicola denominata Epix, pubblicherà ad Agosto, questa antologia di autori italiani scelti direttamente dall'autore di Bassavilla.
Ognuno di loro si cimenterà con la propri sensibilità e il proprio stile letterario con il cosiddetto "fantasma dell'autostrada".
Sinossi
Chi è Hassilhem? Che cosa rappresenta questa malefica entità proteiforme? Quale arcano la tiene confinata in un prisma di tenebra? Quale enigma celano le sue continue apparizioni nei tempi più terribili della Terra? Quale suo potere demoniaco riesce a scatenare la furia omicida dell’uomo? Dalla decadenza del Giappone imperiale alla Vienna inquietante di Sigmund Freud, dalla tetra provincia del Ventennio nero alle strade maledette della mafia, da un esperimento comportamentale suggellato dalla sterminio ai feroci campi di fuocodel Medio Oriente fino all’ultimo, disperato giorno dell’umanità ecco la saga senza tempo dell’imperatrice del Male Assoluto.
Ecco tutti i titoli dei racconti e gli autori presenti nell'antologia:
INTRO – Una storia di genesi di Yon Kasarai (Monte Herat, 4000 anni prima dell’avvento dell’Egira)
Kitsune, la donna volpe (Giappone, 1601) di Stefano Di Marino
La scomparsa di Melissa Prigione (Italia, Bassavilla, 1925) di Danilo Arona (snodo)
Berggasse 19 (Austria, Vienna, 1925) di Alessandro Defilippi
La buca del settimino (Italia, Bassavilla, 1948) di Danilo Arona (snodo)
Il passato è davanti a noi (Italia, Bassavilla, 1948) di Giorgio Bona (Italia, Bassavilla, 1948)
L’ultimo colpo di pistola (Italia, tra le provincie di Pavia e Bassavilla, 1967) di Angelo Marenzana
La settima notte (Italia, Bassavilla, 1976) di Bob Orsetti
Le bambole non uccidono (Modena, 1987) di Barbara Baraldi
Le bambole uccidono (Bassa romagnola, 1989) di Gianfranco Nerozzi
Il tratto nero (Italia, Palermo, 1993) di Giacomo Cacciatore
La fiammiferaia (Italia, Bassavilla, 1998) di Giuliano Fiocco
29 dicembre 1999 h. 5, 20 (snodo) di Danilo Arona
Dalla nebbia (Italia, nel triangolo di Melissa, 1999) di Mauro Smocovich (snodo)
La forcella del diavolo (Val Pusteria, Bolzano, 2007) di Andrea G. Colombo
M3li$$@ (Cyberspazio, 2007) di Alessio Lazzati
La decima arcata (Italia, Bassavilla, 2008) di Gian Maria Panizza
Melissa’s Syndrome (Italia, nel triangolo di Melissa, oggi – è l’oggi del lettore…) di Edoardo Rosati
Melissa Project di Novelli & Zarini
Zona Zero (Iraq) di Alan D. Altieri
L’ultima fine d’estate (Monastero di Thule, nord del mondo, nell’ultimo giorno dell’umanità) di Claudia Salvatori


IL NUOVO SINGOLO DEGLI SLAYER

Finalmente è possibile ascoltare un nuovo pezzo degli Slayer "Hate Worldwide" dal loro nuovo album "World Painted Blood", previsto per dopo l'estate ( si parla di Settembre anche se la band ha smentito poi la cosa).
Potete ascoltare gratuitamente il pezzo a questo link:

Considerazioni
Il pezzo, scritto dal chitarrista, Kerry King,(l'anima più strema della band), si lancia subito in una cavalcata Hc sullo stile di brani presenti su "Christ Illusion" (2006) come "Psychopathy Red".
La cosa mi lascia un pò perplesso.
Lo stesso King, in più di un'intervista aveva preannunciato che il nuovo album sarebbe stato fortemente influenzato dalle sonorità di "Seasons in th Abyss" (1990) ma tranne una solista un pò "malsana" e complessa, tipico trademark della band, non vi è traccia di questa influenza.
"Hate Worldwide" segue quindi le ultime uscite slayeriane più votate alla brutalità e meno alla melodia (Diabolus in musica, God hate us all e Christ Illusion).
Aspettiamo il nuovo album per poter dare un giudizio definitivo sull'intero album.

AVELLINO, LA ZONA DEL CREPUSCOLO

Fonte: http://www.ilmessaggero.it/

AVELLINO (27 luglio) - C'è curiosità e anche apprensione tra le popolazioni dell'altopiano del Laceno. Un geometra di Montella (Avellino) ha fotografato uno strano oggetto avvistato in cielo. Ha portato le immagini ai carabinieri di Montella i quali hanno detto di aver notato la presenza di una sorta di Ufo, un oggetto di colore scuro e dalla forma affusolata. Il materiale fotografico probabilmente verrà inviato al Ris di Roma dove gli esperti con materiali ad alta tecnologia potranno analizzare con maggiore precisione l'oggetto misterioso e magari cogliere aspetti non visibili ad occhio nudo. Il geometra ha raccontato di aver visto l'Ufo dopo avere scaricato e ingrandito le immagini al computer.

Considerazioni
Di nuovo la provincia di Avellino al centro dell'ennesimo mistero nostrano.
Dopo la pantera assassina che dal 2008 semina il panico in tutta la zona rurale ci si mettono anche gli avvistamenti di Ufo.
Scommetto che se ne parlerà parecchio in questi giorni.
Del resto in estate queste storie tra la fiction (altrui) e la realtà fanno vendere migliaia di riviste e giornali.
E intanto su You tube spunta uno strano video del 14/05/2009 ( ma potrebbe essere anche una bufala!) che riguarda un altro avvistamento di due rettangoli luminosi sempre nei cieli del capoluogo campano.
Ecco il video:
Avellino, Nuova Zona del Crepuscolo?

venerdì 24 luglio 2009

BACK IN TIME: ABOMINATION, "TRAGEDY STRIKES" (NUCLEAR BLAST- 1991)

Il 2 agosto del 1990 il presidente iracheno Saddam Hussein invade il vicino Stato del Kuwait in nome di un'antica ma infondata pretesa di Baghdad di recuperare un territorio che sarebbe stato iracheno. L’Onu con a capo gli Stati Uniti, dopo un vano ultimatum, dichiarerà guerra al dispotico sovrano mediorientale.
E’ la Prima Guerra del Golfo.

Paul Speckmann nel 1990 è un’artista che di inquietudini ed ombrosi conflitti se ne intende.
Non a caso nel 1984 aveva fondato i Master band che getterà le basi di tutto quello di morte e putrefazione verrà fuori, in seguito, dal metal americano.
Non gli basta.
Nell’osservare in Tv il conflitto iracheno sente quasi una spinta visionaria ed apocalittica.
Non conosce ancora il termine “Terrorismo Globale”, che verrà fuori dai notiziari solo un decennio dopo ma avverte un pericolo incombente, un mostro dai mille tentacoli che potrebbe distruggere tutte le certezze dell’”American Dream.”
Investito da una fretta, quasi diabolica, mette insieme un Power-Trio con Aaron Nickeas alla batteria e Dean Chioles alle chitarre e compone un disco che già solo dalla copertina mostra quella che sarà l’immagine cardine di tutto il ventunesimo secolo: un palazzo in fiamme ( che rimanda terribilmente all’attacco delle Twin Towers Newyorchesi)
La musica: un impasto potente e ipnotico di Thrash metal americano e parti strumentali al limite del Prog più sulfureo
“Blood for oil”, il primo pezzo, è la canzone chiave dell’intero disco.
Un carrarmato inarrestabile di riff e cambi di tempo accompagnati dalle angosciose litanie di Speckmann che si avvale nei cori di inediti ed orrorifici effetti vocali:
“Will trade our blood for oil
Until our hands have been soiled
Civilians, pawns and kings
Will pay the penalty”.
E’ la distruzione di massa che tanti romanzieri racconteranno in 1000 modi differenti.
E ancora:
“Countless bodies, piles of ashes
Severed mortar, wasteful clashes
Is the worth the whole disasterIs the life,
we're dying faster”.
Corpi massacrati, stritolati, straziati dalle fiamme: è l’apocalisse del 11 Settembre cantata ben dieci anni prima.
Una sola certezza: moriremo velocemente!
“They’re dead” è la continuazione musicale/concettuale del pezzo precedente con aggiunte forti divagazioni strumentali.
“Pull the plug” è l’Hc dei Discharge applicato alle fughe melodiche dei Metallica.
“Will they bleed” è l’attesa prima del conflitto finale, quello che non lascerà prigionieri ma solo cadaveri sanguinati. Speckmann, Nostradamus “fumato” del ventesimo secolo, predice la sua visione di morte rivolgendosi ai suoi stessi fratelli: i vivi che saranno morti.
“Industrial Sickness” è la descrizione di un mondo post-atomico ( o post 11 Settembre) fatto di barbarie e tecnologia anti-umana. Musicalmente, attacco Punk/Hc e virata Thrash/Power Metal ( come un po’ tutto il disco).
“Kill or be killed” è un pezzo strumentale che nulle toglie e nulla aggiunge a quello già detto in precedenza.
“Oppression” è la degna conclusione ad un disco cupo e dalle visioni inquietanti. Sfuriata al limite del Death Metal più marcio e putrido.
Ancora morte, ancora predizioni al limite dell’eresia.
Paul Speckmann aveva visto troppo.
Non a caso dopo questo disco la sua carriera, seppur lunga, non toccherà le vette concettuali/strumentali di “Tragedy Strikes”.
Tutto finisce, prima o poi.
Recensione pubblicata originariamente sul sito di Debaser:

giovedì 23 luglio 2009

ARRIVA IL LIBRO DEFINITIVO SUL DEATH METAL?

“Il resoconto definitivo della storia della scena metal più estrema” - Revolver Magazine

“Una rivelazione, non importa quanto pensi disaperne!” - Terrorizer Magazine

“Mudrian ha messo insieme qualcosa di speciale.
Questo è un libro imperdibile per chiunque voglia sapere chi ha fatto cosa, e quando” - Philip Anselmo (Pantera)

Sinossi
Nel 1986 nessuno poteva immaginare che il Death Metal ed il Grindcore avrebbero avuto un così forte impatto sulla cultura popolare. Questo amalgama di punk hardcore e heavy metal avrebbe definito il significato di “musica estrema” negli anni a venire. Circolati inizialmente solo tramite scambi di cassette in ambito underground, il Death Metal ed il Grindcore si sono diffusi velocemente come un’epidemia, facendo sorgere nuove band in ogni parte del mondo. Nel 1992 la prima casa discografica dedicata al genere, la Earache Records, aveva già venduto oltre un milione di album Death Metal e Grindcore solo negli Stati Uniti. Choosing Death esamina la nascita, la caduta e la resurrezione del genere, attraverso gli occhi e le orecchie degli artisti, dei produttori e dei proprietari delle etichette che hanno lanciato il movimento.“Penso al Death Metal e al Grindcore come al ritorno ad un punk più estremo”, dice il celebre DJ britannico John Peel. “Questa musica ha rappresentato un ulteriore passo verso territori musicali più aggressivi di qualsiasi altra cosa mai sentita prima”. Albert Mudrian, nato in Pennsylvania nel 1975 è stato redattore per le pubblicazioni musicali della Red Flag Media. Attualmente è capo redattore della rivista Decibel, considerata, non solo in America, la rivista di riferimento per la musica estrema. Choosing Death è il suo primo libro.

Considerazioni
Ecco il mio spot: la Tsunami fa le cose per bene!
Dopo le splendide edizioni delle biografie di Slayer ( di Joel Mcliver già autore di "Metal Estremo" per Edizioni Lo Vecchio, libro che ho già letto e riletto con mucho gusto), e Lemmy ( Motorhead) di Harry Shaw, arriva quello che viene considerato da addetti ai lavori e semplici appassionati: il libro definitivo sul Death Metal!!!
Chi come, il sottoscritto ha amato sin dagli anni 80, le sonorità marce, violente ed orrorifiche di band come Morbid Angel, Carcass, Entombed, Dismember e una miriade di gruppi underground ma soprattutto le copertine oscure ed inquietanti degne dei quadri di Hieronymus Bosch, avrà pane per i suoi denti.
Attenderò la fine di questa torrida estate.
Poi al cadere delle prime piogge autunnali farò mio questo libro.
Recensione, appena letto.

Dando, infine uno sguardo alle prossime pubblicazioni della Tsunami ho provato un brivido:
A breve uscirà anche la biografia del compianto bassista dei Metallica, Cliff Burton,( deceduto prematuramente in un incidente stradale) sempre ad opera di Joel Mcliver.
Titolo: "TO LIVE IS TO DIE."
Insomma qui c'è da mettere da parte un bel gruzzolo!!!
Il sito della tsunami è:


lunedì 20 luglio 2009

MUSEO ARCHEOLOGICO DEL COLOSSEO - ROMA

Nome: Museo archeologico provvisorio delle conquiste di Roma Imperiale
Luogo: Colosseo, Roma
Descrizione: Una serie sorprendente di statue, bassorilievi, sarcofagi e iscrizioni che hanno come comune denominatore la potenza militare dell'Impero Romano e dei suoi grandi Imperatori nonchè la disfatta e la schiavizzazione delle popolazioni barbariche.
Considerazioni : piccolo evento nel cuore dell'Anfiteatro Flavio. Una mostra provvisoria ( e quindi già conclusa) nei corridoi antichi e polverosi del Colosseo, di reperti archeologici riguardanti l'egemonia militare romana nei confronti delle popolazioni germaniche ed orientali.
Soprattutto le enormi statue dimarmo, costruite a coronamento di grandi imprese militari, lasciano il fiato sospeso per la loro maestosità e profondo realismo.
Molte sono state anche mostrate da Alberto Angela nel documentario-culto "Ulisse" incentrato sulla Fine dell'Impero Romano di Occidente.
N.b. Tutte le foto provengono dal mio archivio personale.








giovedì 16 luglio 2009

GIACOMO CASANOVA - STORIA DELLA MIA FUGA DAI PIOMBI

Autore: Giacomo Casanova
Titolo: Storia della mia fuga dai Piombi
Editore: Newton Compton (Tascabili Economici)

Molti lo conoscono per la sua fama di libertino e “sciupa femmine”. Altri per una serie di film e fiction come quella penosa e triste con protagonista Stefano Accorsi.
In realtà c’è molto, molto di più dietro la figura ambigua e controversa di Giacomo Casanova, dipinto dalla fantasia polare di quart’ordine come un nobile veneziano annoiato e attratto dai piaceri volubili della carne.
C’è una vita “vera” costellata di avventure, di viaggi, di violenza, di cadute rovinose e di fulminee impennate, di grandi passioni e di ancor più cocenti delusioni.
Un esempio meraviglioso di quanto detto è il Romanzo/Diario intitolato “Storia della mia fuga dai Piombi.”
Pubblicato nel 1787 può essere considerato un’opera completa e autonoma rispetto alle celeberrime “Memorie” che invece furono pubblicate postume, dopo la sua morte.
Senza colpo ferire, posso affermare con tutta la sincerità di questo mondo che si tratta di uno dei libri più divertenti e amari che mi sia mai capitato di leggere.
Un tipo di narrazione che seppur inserito nel contesto a volte freddo e pacchiano della “memorialistica” assume i colori e l’intensità immaginosa del grande romanzo d’avventura.
E credetemi, di questi tempi, è improbabile trovare libri che abbiano un taglio così netto, un’identità così forte, un’aurea di immortalità che gli autori contemporanei possono solo sognarsela.
Quanti romanzi, osannati dalla critica e insigniti di prestigiosi premi letterari, si leggono a fatica e precipitano nel buio informe dell’oblio?
Quanti libri ci hanno lasciato l’amaro in bocca e il vuoto nel cuore?
Non è il caso di Giacomo Casanova.
Il suo gusto ( anzi il suo divertimento) nel descrivere, fatti, luoghi, personaggi ( anche se a volte inventati o romanzati) dimostrano come questa qualità fosse quasi innata nel “nobilotto” senza arte né parte come qualcuno si è affrettato nel tempo a definirlo.
Dietro la maschera di cerone e la parrucca impomatata c’è l’autenticità dell’essere umano, con il suo carico di debolezze, paure, desideri insoddisfatti e travolgenti sconfitte ( che assomigliano a quelle di tanti…)
Ma parliamo del libro.
Un’avventura memorabile che ha come teatro la Venezia di fine Settecento e come palcoscenico un carcere di massima sicurezza, i Piombi.
Proprio in questa tetra prigione viene rinchiuso il nostro protagonista accusato di libertinaggio, pratiche magiche ( era iscritto alla Massoneria più per opportunismo personale che per reale convinzione) e ateismo (solo in seguito però si scoprì che dietro l’arresto vi erano feroci contrasti con la nobiltà veneziana).
Il racconto dell’evasione narratoci in prima persona è qualcosa di tremendamente moderno e attuale per l’epoca in cui fu scritto e non a caso, negli anni successivi, il buon Casanova si cimenterà anche nella stesura di un romanzo di fantascienza ante-litteram.
Ovviamente il risultato non fu compreso nè apprezzato
Troppo avanti il veneziano rispetto al mondo decadente e fallace che gli girava attorno.
E non a caso la spinta innovativa del Casanova autore/ commentatore/ artista/ avventuriero fu poi ripresa e rivoluzionata da scrittori come Byron, Wilde, Hemingway etc.
Non a caso.
Inserite questo libro tra le letture estive e sappiatemi dire.

Musica consigliata in sottofondo: Antonio Vivaldi, “Le Quattro Stagioni” oppure J.S. Bach, “Organ Favourites”.

C'ERANO UNA VOLTA I MOVIDA

Lo ammetto spudoratamente!!!
Non li conoscevo affatto.
Ma dopo averli visti recentemente in concerto nell’ambito della manifestazione culturale e artistica, “Salerno Creativa”, posso dire a voce alta ( o a Blog aperto!!!) che i Movida sono stati una piacevole sorpresa.
Ricordo ancora le parole del batterista e membro fondatore, Mario Riso (ora nei Rezophonic, Pino Scotto, Fire Trails etc) il quale, afferrando il microfono in una pausa del live annunciava: “ Siamo i Movida e ci siamo formati nei primi anni 90. Non pubblichiamo un disco dal 98 e per un periodo ci siamo sciolti perché disgustati dal Music Business. Siamo solo un gruppo di amici che vogliono suonare le loro canzoni senza avvocati e carte da firmare.”
Una dichiarazione forte che lascia aperti una serie di dubbi e problematiche sull’essere musicisti/artisti in un paese ancora troppo indietro come il nostro.
Ma parliamo di musica che è meglio.
Visto che i due cd che hanno pubblicato, Contro ogni tempo (1995) e Frammenti Simili (1998) sono praticamente introvabili e fuori commercio mi sono affidato come al solito al padre/padrone You Tube e qualcosa ho trovato:
http://www.youtube.com/watch?v=czp16Vdy6Cc

http://www.youtube.com/watch?v=PQYtHIazoi8&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=DGL2vvIEGgw&feature=related

Si tratta di un buon Hard Rock “grungizzato” e “metalizzato” che subito ti acchiappa con la grande perizia tecnica dei nostri e le orecchiabili melodie dei cori e di alcune trovate compositive.
E così, mentre tra il 95 e il 98 i Litfiba ( allora all’apice della loro polarità peninsulare) completavano la quadrilogia degli “Elementi” con i fiacchi e poppeggianti “Spirito” e Mondi Sommersi”, la band milanese tirava fuori le unghie creando dischi diretti ed aggressivi figli del periodo Grunge ( soprattutto Alice in Chains) e di certo Metal duro contaminato anche dal Funk (Pantera, Faith No More, Mordred, Primus etc.).
Le poche cose che ho ascoltato mi hanno aperto un dubbio inquietante.
I Movida temporalmente sono stati tra i primi in assoluto a creare il fenomeno del post grunge da classifica?
Mi riferisco a band come Staind, Creed e poi Alterbridge.
Soprattutto questi ultimi sembrano aver attinto a piene mani dal sound e da certe armonie vocali della band milanese.
Mi sbaglio?
Se fosse così l’Italia per l’ennesima volta avrebbe visto cadere una stella fulgida e unica del suo già esiguo panorama rock.
Vi invito a riscoprirli attendendo che i nostri dopo i Live decidano anche di comporre un nuovo disco.
Sarebbe realmente una lieta novella.
Ecco le foto del concerto a Salerno 04/07/2009

mercoledì 15 luglio 2009

UNA PANTERA ASSASSINA NELLE CAMPAGNE IRPINE: BUFALA O REALE MINACCIA?

Di recente mi sono appassionato ad una serie di articoli e approfondimenti su un
argomento molto particolare: animali pericolosi tra il mito e la realtà.
Inoltre, nel 2008, avevo selezionato e poi messo da parte (per un eventuale pezzo o racconto) una serie di segnalazioni e notizie su un mistero tutto campano o più prosaicamente meridionale: una grossa pantera nera che infesterebbe le campagne Irpine e del Sannio.
Ho raccolto tutto questo materiale e l’ho messo in ordine cronologico.
Ne è venuto fuori una storia ai confini della realtà.
Lascio comunque agli altri ogni commento sull'attendibilità degli avvistamenti.
Io mi limito a fare informazione seppur di confine.

Venerdì 10 ottobre 2008Una pantera di grossa taglia viene avvistata nei pressi di Ariano Irpino, in provincia di Avellino.
La prefettura immediatamente dirama un comunicato informando che non ci sono certezze sull`identità dell`animale.
La stazza e il colore lucido del pelo ( ripreso anche da un elicottero da cui è tratta la foto in appendice a questo post) farebbero pensare proprio ad una pantera, ma potrebbe trattarsi anche di un “altro felino.”
L'animale sarebbe stato avvistato per ben due volte in un campo coltivato a tabacco.
Nei paraggi non sarebbe stata riscontrata la presenza di alcun circo, ragion per cui potrebbe trattarsi di un animale fuggito da qualche abitazione.
Scattano comunque le ricerche
La popolazione, soprattutto quella delle zone più isolate, è subito avvertita di fare attenzione e di non avventurarsi nelle campagna circostanti.
Il tutto assomiglia alla trama di un film o di un romanzo thriller.
Polizia e carabinieri si dedicano alla ricerca del felino in un'area piuttosto vasta, fino ai confini con il Sannio.
Nessuna traccia.
L’animale sembra volatilizzato.
Intanto si scatenano giornali e siti internet ( tra cui Repubblica) intavolando articoli e dibattiti sull’ennesimo “Mistero Italiano” (alla Lucarelli).
Il WWF, avendo ricevuto segnalazioni e richieste di intervento a riguardo, invita a mantenere la calma e ritiene necessario, prima dell’intervento delle forze dell'ordine, con l'impiego di uomini, mezzi ed elicotteri, avviare una seria mappatura dell'area con l'aiuto di esperti nel settore per provare inequivocabilmente la presenza o meno di un grosso felino.
Inoltre accampano forti dubbi su quanto l`animale possa resistere nelle campagne Irpine, che di certo non sono il suo habitat naturale.

Sabato 18 Ottobre 2008

Dopo giorni di silenzio la pantera fa di nuovo registrare le sue tracce.
Stavolta a Pianodardine ( Avellino) nella zone industriale.
Subito viene lanciato l’allarme e una task force, messa in piedi dal prefetto di Avellino, si reca sul posto.
Inutile dire che rimarranno a bocca asciutta.
Intanto due giorni prima strane impronte di felino erano state studiate da alcuni veterinari locali in località Taurasi (Avellino).

Lunedì 20 ottobre 2008
Un gruppo di persone giura di aver avvistato una pantera, al tramonto, nelle campagne di Monteleone di Puglia.
Il felino sarebbe lo stesso che negli ultimi giorni ha destato scompiglio nei campi dell’Irpinia.
L’animale, secondo gli esperti, si starebbe recando verso la vicina Daunia.
Intanto si apre un’ipotesi agghiacciante.
Giornalisti ed inquirenti si chiedono se sia stato proprio questo felino ad aver ucciso, il 4 ottobre scorso, Mattia Maddalena, il bambino ritrovato morto dissanguato a Circello in provincia di Benevento.
Inizialmente si era pensato ad un gruppo di cani randagi ma l’autopsia aveva confermato l’aggressione ad opera di un solo animale di grossa taglia.
Intanto il Prefetto di Avellino Ennio Blasco invita alla massima cautela soprattutto quelle famiglie che risiedono in località lontane dai centri abitati.

Mercoledì, 5 Novembre 2008
Due cacciatori avvistano il pericoloso felino su un albero nei pressi di Paduli. ( Benevento),
I due uomini cercano di abbatterlo, ma l’animale subito si dilegua nei boschi circostanti. Secondo gli ultimi accertamenti si tratterebbe effettivamente di una pantera, ormai libera di muoversi, senza una precisa meta. Per questo la Prefettura di Benevento predispone alcune misure di sicurezza per cercare di catturare il felino. Vengono attrezzate delle gabbie e delle esche per attirare l’animale, mentre l’intera zona è pattugliata con gli elicotteri.
Tutta questa organizzazione non poterà ad alcun risultato.

Infine una precisazione quantomeno dovuta.
Di pantere, negli anni, ne sono state avvistate parecchie.
Nel 1999 a Torino, e poi in provincia di Cuneo;
Nel 2002 nel Cremonese; nel 2005 in provincia di Foggia; nel 2005 di nuovo a Torino; nel 2006 a Roma, nella zona dell'Eur; nel 2007 in provincia di Firenze.
Il più delle volte, l'allarme e le ricerche non hanno dato alcun esito.
Bufala o reale mistero?

giovedì 9 luglio 2009

YUMMA RE: RETURN TO EDEN!

Esiste un “Eden musicale”? Un mondo fatto di suoni, visioni e sentimenti che elevano l’animo umano verso uno stadio superiore di puro spirito? C’è una band di Eboli (Sa) che ha provato a raccontarcelo attraverso le loro canzoni. Si chiamano Yumma Re e travalicano le ispirazioni e i generi per consegnarci non un semplice “prodotto” ma una strada aperta verso un paradiso di sensazioni nuove e cangianti. Lasciamoci prendere per mano. L’Eden sonoro ci aspetta!

Di solito mi incuriosisce molto il significato nascosto dietro il nome di una band.
Il vostro sembra molto particolare: Yumma Re. C’è qualche storia singolare dietro?
E perché poi un titolo come “Eden”?
Il nome Yumma fu scelto dal nostro ex batterista: Yumma probabilmente è un vocabolo ebraico con il significato di calore , famiglia; la particella re è fu aggiunta per dare più musicalità. L’ Eden è il paradiso terrestre. Raccontiamo, nel disco, il viaggio di un essere vivente alla ricerca dell’Eden.

E’ uscito da qualche mese il vostro album per la My Kingdom Music. Che cosa vi aspettate da questa uscita? Com’è stato il processo di creazione/registrazione delle nuove canzoni?
L’album precisamente è uscito il 29 gennaio, quindi stiamo iniziando a tirare le prime somme e sono positive, nel senso che la promozione è andata bene in quanto il calendario dei concerti sta diventando abbastanza cadenzato. Per quanto riguarda Eden: ho iniziato a scrivere i testi delle canzoni dell’album 7 anni fa . Dopo vari cambiamenti nel gruppo, con l’ultima formazione abbiamo iniziato le sessions di registrazione nel 2004, che sono terminate nel luglio 2008. Io propongo i testi alla band che li analizza e li sceglie poi, tutti insieme apportiamo idee per la stesura dei pezzi. Pensa che di quasi ogni pezzo di Eden abbiamo almeno tre versioni diverse. Lo so: siamo lenti e complicati.

Il suono dei Yumma Re è caratterizzato da una forte eterogeneità di influenze ( Rock, Trip Pop, Reggae, Rock etc) e sensazioni differenti. Ciò nasce dall’incontro/scontro di diverse personalità o dalla voglia di sperimentare ed “osare”?
Nasce soprattutto dall’incontro di diverse personalità. Alcuni dicono che nella nostra musica c’è molta sperimentazione. Il nostro compito è di far capire alle persone quello che stiamo dicendo facendoli immergere nel nostro sound. La composizione musicale per noi è la fotografia, il testo la sceneggiatura.

Mi sono piaciute due canzoni in particolar modo: “Bordeline” ( che potrebbe diventare un tormentone da classifica) e “Revolution Pt 2” dall’anima propriamente Rock. Non avete paura di disorientare l’ascoltatore medio di solito poco attento alle innovazioni e alle sperimentazioni?
Borderline e Revolution Pt 2 mi sembrano abbastanza omogenee.
Noi preferiamo l’ascoltatore curioso.

In un periodo in caduta libera per quanto riguarda vendite e bilanci come convinceresti un fruitore di musica a scegliere il vostro cd?
Guarda questo no lo so, magari lo proporrei come prodotto artigianale, o locale. Un prodotto Doc. Ma se fosse doc quanto dovrebbe costare?

Per il progetto Yumma Re quali sono gli artisti in campo musicale, letterario e pittorico che possono essere ritenuti degni d’attenzione per espressività soggettiva e originalità al giorno d’oggi? Quali vi hanno influenzati?
Per quanto riguarda la scrittura e l’ambientazione dei brani siamo molto influenzati dalla corrente neorealista italiana. Per la ritmica dalla musica nera.

Discorso concerti. Il circuito provinciale permette a band come la vostra di suonare in locali idonei? Che ne pensate della folta schiera di band rock che dal nulla si stanno imponendo non solo a livello locale? Si può parlare di una scena Rock a Salerno?
Oggi, in Italia, rispetto agli anni 90, si suona nei bar, questo accade anche nel salernitano. Pubblico cangiante, alcolico, spazi ristretti. Impianti scadenti, cachet da quinto mondo.
Tra le bands che si sono affermate penso ai Toys Orchestra, non mi vengono altri nomi ed è prematuro parlare di una scena rock salernitana. Salerno per vocazione non è stata mai rock, credo che le cose migliori nell’ambito rock vengano dalla provincia.

La My Kingodm Music di Francesco Palumbo è un etichetta dalla forte vocazione “estera” e rivolta soprattutto al mercato dark/metal. Come vi ponete nei confronti delle altre band del suo catalogo? Vi considerate degli outsider?
Con Francesco è stata una scommessa ed è stato divertente. Noi Yumma Re nei cataloghi metal!
A Francesco serviva aprire il suo orizzonte sonoro, produrre altri generi musicali, a noi serviva un’ etichetta. Abbiamo scelto la My Kingdom perché è stato il contratto più onesto che ci hanno proposto. La cosa più bella sono le recensioni che riceviamo dalle riviste metal, tra l’altro tutte positive.

Il momento migliore e quello peggiore nella storia dei Yumma Re?
Mmm, tutto è bene quel che finisce bene.

Perché non ci raccontate un fatto divertente o singolare legato alla vita da musicista? Ce ne saranno di sicuro tanti nella storia della band?
Di fatti ce ne sono a migliaia, la cosa più divertente sono i discorsi “socio sessuali” che ci propina Umberto, uno dei due chitarristi del gruppo. Poi quando si unisce a noi il percussionista Gianluca d’Ambrosio è la fine: risate, risate, risate.

Per finire domanda classica. Progetti futuri e appuntamenti imminenti per la band? Quando potremo vedervi dalle nostre parti?
Siamo pronti per girare due video, uno che sarà disponibile ad ottobre, l’altro a Marzo. A marzo saremo in Francia per un breve tour.

Grazie mille per la gentile disponibilità . A voi la conclusione…
Grazie a voi, per averci dato questo spazio e grazie ai lettori di La Rete, ai quali ricordiamo il nostro My Space : www.myspace.com/yummare.
Venite ai nostri concerti.
Grazie.

lunedì 6 luglio 2009

FORTEZZA DI CASSERO SENESE

Fortezza di Cassero Senese - Massa Marittima (Grosseto)

Storia
La fortificazione fu costruita, a più riprese, tra il Duecento e il Trecento.
I lavori ebbero inizio nel 1228, per delibera del Comune di Massa Marittima, con la realizzazione della Torre dell'Orologio e proseguirono, durante il secolo successivo, con la costruzione della Porta delle Silici e del rimanente complesso fortificato.
Il luogo assunse una rilevanza strategica, dopo che il vicino Castello di Monteregio venne venduto ad alcune locali famiglie; l'intera struttura svolgeva, infatti, funzioni di avvistamento ma anche di difesa ed offesa.
Tuttavia, dal XV secolo in poi, Massa Marittima andò incontro ad una gravissima crisi demografica, protrattasi per alcuni secoli fino all'Ottocento. Tutto ciò, determinò un lento declino del complesso fortificato che, in alcuni punti, mostra ancora i segni del lunghissimo degrado, nonostante i restauri condotti durante il secolo scorso che hanno comunque permesso di riportare l'intera struttura agli antichi splendori. ( Fonte: Wikipedia)
Considerazioni
Rimaniamo ancora in Toscana e specificatamente nella Maremma che proprio di recente ho visitato in lungo e in largo.
Se solo ascoltare il termine Medioevo vi fa andare in brodo di giuggiole e amate passeggiare tra borghi ombrosi e vecchie mura polverose allora Massa Marittima è il posto che fa per voi.
L’Età Oscura si respira a pieni polmoni nella cittadina toscana.
Oltre alla fortezza che ormai è stata inglobata dal tessuto urbano facendola quasi sembrare un struttura difensiva post-atomica merita una visitina la Torre del Candeliere. Edificata nei primi decenni del Duecento, parzialmente distrutta dai Senesi durante il secolo successivo, è ciò che resta di una preesistente fortezza, oltre ad essere parte integrante delle mura.
Da menzionare anche la Porta delle Silici realizzata anch’essa dai senesi tra il 1335 e 1337, dopo la conquista del Comune di Massa Marittima. Anche in questo caso la struttura è perfettamente inserita lungo le mura ed è completamente rivestita in filaretto di pietra.

Infine memorabile la visita alla Cattedrale di San Cerbone costruita nella piazza a forma stellata nel Duecento in stile romanico pisano; la cupola è di forma ottagonale mentre l'interno, a tre navate, conserva numerose opere d'arte. Tra queste una croce dipinta di Segna di Bonaventura (XIV secolo) e La Maestà attribuita a Duccio di Buoninsegna (1316).
NB. TUTTE LE FOTO PROVENGONO DAL MIO ARCHIVIO PERSONALE.

mercoledì 1 luglio 2009

UNA NUOVA ETICHETTA INDIPENDENTE SALERNITANA


Ricevo e pubblico molto volentieri questo comunicato stampa:

Nasce la I make records, nuova etichetta indipendente salernitana, che subito si presenta con "CRAWLING IN THE RUSH HOUR", album di debutto, in uscita ad ottobre 2009, di una delle più promettenti band campane, attiva dal '99 col nome di CRAWLER, ribattezzata VERME~ROBOTS per l'esordio ufficiale.
La distribuzione nazionale è affidata e CNI Music.
La band confeziona un album maturo, solido, originale, che si muove in molteplici direzioni cercando territori poco collaudati.
10 tracce intrise di rock, prog, metal, sperimentazione, raffinata melodia e splendidi omaggi alla ispirata scena new wave e grunge degli ‘80 e ’90.

I singoli brani palesano una contaminazione non comune e una miscela accattivante di vari generi, la scrittura è prevalentemente “scura” e malinconica, un concept dal tessuto ritmico destrutturante e potente. I loro live sono asciutti, precisi e robusti; sono un vero experimental power trio.

I VERME~ROBOTS sono Antonio Senesi, voce, chitarra, nonchè fondatore e autore di testi e musiche; Pasquale Aliberti, già basso e voce negli Underscore, notevole band salernitana, al basso; Francesco Tedesco alla batteria, che la scena indipendente nazionale conosce come voce e chitarra dei da'namaste. Presenteranno in anteprima il disco ufficiale a fine settembre con un live inaugurale, poi seguirà un tour che partirà dalla Campania e li vedrà in giro per tutto lo stivale.

TELEPATIA CON I DECEDUTI & BLACK METAL: OPPOSTI CHE SI ATTRAGGONO!

Rosario Reina è il chitarrista e principale compositore della musica dei Rossometile.
Prog Rock/Metal Band proveniente da Salerno.
Rosario ha letto con attenzione la mia Gothic Novel e mi ha scritto una vera e propria recensione che sono utra-felice di pubblicare sul mio blog.
Ringrazio di cuore Rosario per le belle parole spese per il mio libro e gli auguro un grosso in bocca al lupo per la sua carriera di musicista.
La lettura di "Telepatia con i deceduti" mi è risultata fluida e veloce e il libro mi è piaciuto per diversi motivi: innanzitutto per la storia, inquietante, oscura ma allo stesso tempo reale; mi è piaciuta molto la descrizione dei personaggi, molto minuziosa e capace di materializzare il viso e le attitudini degli stessi nella mente del lettore. Anche i luoghi e le situazioni sono contraddistinti da un'attenta descrizione e ciò contribuisce a rendere concreto e tangibile un racconto che di reale avrebbe poco e che invece si trasforma in qualcosa di vivo, avvicinando in tal modo il lettore alla storia.
Eduardo Vitolo riesce a districarsi bene in un genere difficile, in cui la tensione deve rimanere sempre alta. Egli riesce a creare un'atmosfera lugubre e nebbiosa in cui l'incertezza regna sovrana. Le parole del suo libro possono essere lette a tempo di musica, e non una musica qualunque!
La sensazione è che un intero album di black metal accompagni il libro dalla prima all'ultima pagina ( Non potevi farmi compliemento migliore!!! Nd.Edu).

Insomma questo libro è un ottimo inizio!

Adesso però attendiamol'autore in un opera più lunga e completa.

Sono certo chese riuscirà a riprodurre la stessa intensità narrativa di "Telepatia con i deceduti" allora si tratterà certamente di una seconda ottima prova che mi auguro basti per proiettare Eduardo Vitolo all'attenzione del grosso pubblico.

Per ora complimenti e in bocca al lupo.