sabato 31 ottobre 2009

CAMPANIAE IMAGO: "TRA VEDUTISMO ED IMPESSIONISMO"

Si rinnova l’appuntamento, Sabato 14 Novembre 2009 alle ore 18.00 negli spazi della Galleria d’Arte “Michelangelo” di Sarno verrà inaugurata una collettiva d’arte, patrocinata dal COMUNE DI SARNO, dal titolo: CAMPANIAE IMAGO “ tra vedutismo ed impressionismo…”, dove saranno presentate oltre 40 opere tutte dedicate agli angoli, ai luoghi ed agli scorci del nostro scenografico ed affascinante territorio. Gli artisti V. Aprile, A. Patrisi, R. Mantellini, P. Esposito e S. De Angelis saranno gli autori delle magnifiche opere in esposizione. Questa rassegna, promossa e curata con passione da Alfonso Orza, apre le porte a questi “nuovi messaggeri” della pittura napoletana, dai dipinti di dolce sapore accademico. Una mostra squisitamente partenopea tutta sul paesaggio. La quale ci fa rivivere un arco di tempo glorioso, dove artisti, letterati e nobili godevano delle bellezze di una terra felice.Se la vita è il luogo della fugacità e della perdita di ogni cosa,l’arte può essere il luogo del ricordo.

E’ POSSIBILE VISITARLA TUTTI I GIORNI ( tranne giovedì e domenica) DALLE ORE 10.00
ALLE 13.00 E DALLE ORE 17.00 ALLE 20.00.
Info: 081 3656373
Mail: alfonsoorza@libero.it

venerdì 30 ottobre 2009

"IL MORSO SUL COLLO" DI SIMON RAVEN, IN USCITA PER GARGOYLE BOOKS

Gargoyle Books
presenta
Il morso sul collo
di Simon Raven
Chi è il vampiro peggiore?
Traduzione di Paolo De Crescenzo
Introduzione di Stefano Martello
Trama.
Inghilterra 1956: Richard Fountain - fine letterato, promettente poeta, valoroso ex ufficiale e brillante studioso di discipline umanistiche - parte per la Grecia per svolgere una ricerca sulla sopravvivenza dei riti minoici in epoca classica. In realtà il viaggio è per il giovane l'occasione di allontanarsi dal Lancaster College, tra le istituzioni più puritane dell'Università di Cambridge, dove sempre più oppressivo è diventato l'ascendente di Walter Goodrich, il suo senior tutor. Il dottor Goodrich non si limita, infatti, a vigilare sull'andamento degli studi di Richard ma mira a pianificargli l'esistenza in modo sempre più pervasivo al punto da auspicare che egli sposi sua figlia Penelope. Tale atteggiamento mette a dura prova le numerose doti morali di Richard - vigore, acuta intelligenza, tenacia, buonsenso, sobrietà, fermezza -, nonché i suoi modi irreprensibili all'insegna di un rigoroso autocontrollo, facendo emergere in lui una sorta di inafferrabile insoddisfazione, sino ad allora celata. È a Idra, un'isola dell'Egeo lontana dalla civiltà, nell'incontro con una misteriosa donna di nome Criseide che Richard si libera della sua crescente inquietudine, attratto e irretito da un oscuro culto millenario. L'attenzione sospettosa della polizia ellenica verso il ragazzo inglese induce Anthony Seymour e Piers Clarence, avvisati da un ispettore di Scotland Yard, a partire a loro volta per la Grecia in cerca dell'amico.
Il libro.
Doctors wear scarlet uscì in Gran Bretagna nel 1960, e in Italia venne pubblicato da Longanesi con il titolo Il morso sul collo nel 1968. A 41 anni di distanza, Gargoyle lo ripropone in una nuova traduzione, in linea con la sua attività di ricerca editoriale che grande importanza dà al recupero di scritti e autori oramai introvabili o inediti.
Il testo è un intrigante racconto morale dove il vampirismo - declinato con un taglio e un'ambientazione insoliti - è più un parossismo che una reale fonte d'orrore, in quanto l'orrore risiede altrove, in qualcosa di assai reale e antico quanto il mondo: nel rischio di soccombere, lasciando che altri facciano scempio delle nostre energie e della nostra vitalità. Occorre, dunque, mantenersi sempre padroni di se stessi così da disporre del proprio talento e della propria intelligenza in maniera libera e liberata.
Connotabile come romanzo di genere solo in superficie, Il morso sul collo si presta a più di un registro interpretativo - mise-en-scène degli eccessi emotivi, parabola di una nemesi, atto di accusa ai codici sociali, trattato sulla libertà -, e pullula di temi universali - i meccanismi della sopraffazione, i danni delle gerarchie educative, il dominio delle convenzioni dovute a ruoli sociali eteroimposti, gli effetti deleteri che la repressione può avere sull'identità - che lo rendono di pregnante attualità.
Da Il morso sul collo, nel 1970, è stato tratto un film intitolato Incense for the damned (o anche Bloodsuckers), per la regia di Robert Hartford-Davis, in cui il cameo di Peter Cushing, nei panni di Walter Goodrich, costituisce l'unico motivo d'interesse.
L'autore.
Romanziere, commediografo, sceneggiatore e saggista, Simon Raven (Leicester 1927-Londra 2001) è stato tra i più eccentrici, esuberanti e caustici commentatori del costume inglese, famoso soprattutto per la satira pungente di cui fece costante bersaglio l'edonista upper class britannica della metà del Novecento.
Compiuti gli studi classici presso il King's College di Cambridge, Raven intraprese la carriera militare, ma la sua passione per il gioco e la sua promiscuità sessuale in un periodo di rigide barriere razziali (fu ufficiale nel reggimento dei paracadutisti in India e in Kenya) lo misero ben presto in gravi difficoltà. Di fronte alla prospettiva della Corte marziale per "condotta immorale", gli venne concesso di dimettersi dall'Arma senza clamore, per evitare uno scandalo nel reggimento. Da allora si dedicò completamente alla scrittura.
Cinico sarcasmo e divertito humor nero sono le componenti caratterizzanti la sua produzione letteraria di Raven sia come romanziere (The feathers of death, 1959, Doctors wear scarlet, 1960, Alms for oblivion, poderoso romanzo in dieci parti che lo tenne impegnato dal 1964 al 1976) sia come autore di rinomate commedie (Aldous Huxley's Point Counter Point, 1968, Anthony Trollope's The Pallisers, 1974, Nancy Mitford's Love in a cold climate, 1980, ed Edward and Mrs Simpson, 1980).
L'intera esistenza di Raven è stata una spumeggiante miscela di eccessi, dove il cibo, l'alcol, i viaggi, il cricket e il gioco hanno avuto un ruolo non secondario. Spese tutto quello che guadagnò e, dopo aver vissuto 34 anni nel Kent, alla fine fu costretto a trasferirsi in un ospizio londinese per poveri. Nel 1993 la Royal Society of Literature gli conferì il prestigioso titolo di Fellow (lo sono stati, tra gli altri, Coleridge, Yeats, Kipling, Hardy, Bernard Shaw, Doris Lessing e Tom Stoppard), a dimostrazione che il prestigio intellettuale è riconosciuto anche in disgrazia.
Nel 1996 è uscita la sua biografia, The Captain, a opera dello scrittore Michael Barber.
Da Il morso sul collo:
Guardatevi da coloro che cercano di carpire la vostra anima [.] Ognuno di noi, infatti, fin da ragazzo è stato prevaricato. Dai genitori, dai maestri, dagli amanti magari, dai superiori presenti in questa sala. Chi di voi non è stato costretto, o soffocato fino a che gli mancasse il respiro? Fino a che non è rimasto inerme in balia della volontà degli altri? Può trattarsi di una persona, di un reggimento, di un Paese, di un College o di una fede: qualcosa di estraneo, in ogni caso, che vi ha succhiato il sangue [.] È importante non farsi distrarre o traviare dalle piccole miserie accademiche, da esempi di prestigio apparente, o da facili e modesti guadagni che sempre vi saranno proposti come guida per una vita di convenienza. Guardatevi nell'animo, e vi specchierete in una visione: rendetela chiara, evitando che venga offuscata da una moralità elusiva o dalle ambigue per quanto astute vanità dei vecchi. Seguitela fino in fondo: poco importa ch'essa vi conduca su un trono, in una cella d'eremita o vi faccia precipitare nella fossa di Ade.
Dall'introduzione:
Attuando un processo di esclusione, possiamo affermare che il testo non sia un noir (non ne ricorrono le atmosfere e le situazioni) né un romanzo horror (per gli stessi motivi).
Forse un thriller? Parzialmente, nelle pagine conclusive, non tanto, però, da includerlo nella letteratura di genere. Forse un romanzo storico? No, se non per qualche rimando [.]
Un libro sui vampiri, dunque?
Qualche traccia, qualche pretesto, ma niente di definitivo.
Forse Raven voleva solo scrivere un libro sull'Umanità.

Dati tecnici del volume:
Collana nuovi incubi
Prezzo: 13
ISBN: 978-88-89541-36-4
Pagg. 246

mercoledì 28 ottobre 2009

MOSHPIT: SECONDA PUNTATA DEDICATA AL "ROCK & HORROR"

Si avvicina HALLOWEEN e non poteva mancare la seconda puntata tematica di MOSHPIT: "ROCK & HORROR."
OSPITE: il detective dell'incubo per eccellenza, DYLAN DOG
Ne parleranno IN DIRETTA lo storico disegnatore bonelliano
BRUNO BRINDISI
e l'autore del libro "LEZIONI DI FUMETTO",
DAVIDE OCCHICONE.
Come sempre DOCTOR JANKYLL e MISTER EDDIE vi aspettano, domani sera alle 21, su RADIO BASE.
Potete ascoltarci e vederci in streaming sul sito:
Continua anche il Contest Cd targato MY KINGDOM MUSIC.
Durante la diretta metteremo in palio un altro titolo della storica etichetta nostrana
Insomma puntata da non perdere...
STAY ROCK!!!!

martedì 27 ottobre 2009

VIAGGIO NELL'ANTICA ROMA CON ANDREA FREDIANI

Ricevo e pubblico:
“All’Arancia Blu la lettura ha tutto un altro gusto:
viaggio nell’antica Roma con Andrea Frediani”

Continuano le “Cene con l’autore” all’Arancia Blu, ristorante vegetariano enoteca da poco trasferitosi
da San Lorenzo in via Prenestina.

Mercoledì 28 Ottobre alle ore 21,00 Andrea Frediani,
grande esperto di Roma antica, ci racconta alcuni dei “segreti” della civiltà romana, con qualche picconata ai luoghi comuni
e tante curiosità insolite del suo ultimo libro
“101 segreti che hanno fatto grande l’Impero Romano”
(Newton & Compton).

L’attrice Alessandra Jandolo leggerà alcuni brani dal libro.
Il viaggio indietro nel tempo continuerà attraverso il gusto con una cena a cura dello chef Fabio Bassan che si ispirerà alle ricette dell’antica cucina romana, dall’antipasto al dolce (35 euro a persona vini compresi).
Non mancheranno i vini tipici laziali con cinque degustazioni guidate
dalla sommelier Valeria D’Aquila.

Arancia Blu
Cucina Vegetariana – Enoteca
Via Prenestina, 396e Roma
Info, costi e prenotazioni: 06/4454105
http://www.aranciabluroma.com/

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FANTASTICO - CITTA' DI NAPOLI


Prima edizione del Festival Internazionale del Fantastico – Città di Napoli“

IL CORPO NEL/DEL FANTASTICO” - “THE BODY IN/OF THE FANTASTIC”

Giovedì 5 novembre: Sala convegni PAN
Ore 10 - Presentazione della raccolta di saggi Universi del Fantastico: per una definizione di genere (ESI, 2009) alla presenza dei curatori Romolo Runcini e C. Bruna Mancini e degli autori dei saggi. Modera Marco Lombardi

Di seguito:
- performance teatrale Parole di Sabbia con Daniela Mancini e Marco Perillo, prodotto da Itinerarte
- visione della video-intervista Sul fantastico, o la rivincita dell’eccentrico.
Due passi con Romolo Runcini di Enzo Langellotti
- Inaugurazione della mostra fotografica Napoli fantastica di Francesca Romana Gaito
- Inaugurazione della mostra Corpi celesti di Leonardo Amendola

Intanto, sui Gradini Francesco D’Andrea, via Dei Mille: Arte urbana

Ore 11,00 e 11.40: Compagnia di danza “Akerusia Danza” in “ Storia di…”, coreografie di Elena e Sabrina D’Aguanno. Danzatrici: Sabrina D’Aguanno, Viviana Di Napoli ed Ina Colizza. Musiche dal vivo. Al sax Giuseppe Di Colandrea, alle percussioni Otello Matacena .
Ore 11,20 e 12,20: Compagnia “Danza Flegrea” di Enzo Correale in “In(a)ssenza”, coreografia di Enzo Correale con Danila De Vivo.
Ore 11.40: “Labart dance” in interventi di Danza Urbana, coreografie di Claudia Sales.
Ore 12,40: Compagnia di danza “Itinerarte” presenta Sonia di Gennaro in “improvvisazioni urbane ”. Musiche dal vivo. Alle percussioni: Otello Matacena.
Mimi: Gennaro Scognamiglio, Ciro Ruoppo, Claudia Punzo, Paola Saulino.

Pomeriggio, ore 17: Sala convegni PAN
Presentazione libro Romolo Runcini: Tarocchi di una vita fantastica (Claudio D’Aquino, The Boopen(led)-DLibri, Napoli, 2009). Introduce e modera Pierantonio Toma.
Saranno presenti l’autore e Romolo Runcini


Venerdì 6 novembre: CONVEGNO, Sala convegni PAN
Ore 10 - Oggetti, entità, essenze
Discussant – Oriana Palusci
Eric Rabkin (University of Michigan): "Daffodils and Leeches: Reading Narcissism in Wordsworth and Carroll."
Paolino Cantalupo (psichiatra): "La carne dell'immaginario: l'essere e il fantasma".
Emanuela Jossa (Università della Calabria): “Trasgressioni del fantastico: il corpo e i suoi vestiti pericolosi. Una lettura dei racconti di Silvina Ocampo”
Simona Marino (Università Federico II): “Immaginare l'altra: corpi di donne tra reale e virtuale” Donatella Trotta (scrittrice, saggista, giornalista Il Mattino): “Gianni Rodari, Maestro del fantastico come grammatica (e cromatica) della fantasia”

Pomeriggio, ore 17: Sala convegni PAN
Tavola rotonda: I corpi delle donne tra locale e globale a cura di Simona Marino e Donatella Trotta

Intanto, sui Gradini Francesco D’Andrea, via Dei Mille: Arte urbana

Ore 11,00 e 11.40: Compagnia di danza “Akerusia Danza” in “ Storia di…”, coreografie di Elena e Sabrina D’Aguanno. Danzatrici: Sabrina D’Aguanno, Viviana Di Napoli ed Ina Colizza. Musiche dal vivo. Al sax Giuseppe Di Colandrea, alle percussioni Otello Matacena .
Ore 11,20 e 12,20: Compagnia “Danza Flegrea” di Enzo Correale in “In(a)ssenza”, coreografia di Enzo Correale con Danila De Vivo.
Ore 11.40: “Labart dance” in interventi di Danza Urbana, coreografie di Claudia Sales.
Ore 12,40: Compagnia di danza “Itinerarte” presenta Sonia di Gennaro in “improvvisazioni urbane ”. Musiche dal vivo. Alle percussioni: Otello Matacena. Mimi: Gennaro Scognamiglio, Ciro Ruoppo, Claudia Punzo, Paola Saulino.


Sabato 7 novembre CONVEGNO, Sala convegni PAN
Ore 10 - Identità, sospensioni, metamorfosi
Discussant – Maria Teresa Chialant
Augusto Guarino (Università L’Orientale): “Un esempio di fantastico barocco: El verdugo de su esposa di Maria de Zayas y Sotomayor”
Edoardo Sant’Elia (poeta, saggista, giornalista RAI): “Le avventure di un corpo: metamorfosi di Pinocchio”
Enzo Langellotti (saggista, giornalista): “Corpo e identità nel cinema fantastico”Paolo Coen (Università della Calabria): “Fantasia e personificazioni in Antonio Averlino, detto il Filarete (XV secolo)”
Carlo Pagetti (Università di Milano) : “Il corpo elusivo del vampiro”
Conclusioni

Intanto, sui Gradini Francesco D’Andrea, via Dei Mille: Arte urbana

Ore 11,00 e 11.40: Compagnia di danza “Akerusia Danza” in “ Storia di…”, coreografie di Elena e Sabrina D’Aguanno. Danzatrici: Sabrina D’Aguanno, Viviana Di Napoli ed Ina Colizza. Musiche dal vivo. Al sax Giuseppe Di Colandrea, alle percussioni Otello Matacena.
Ore 11,20 e 12,20: Compagnia “Danza Flegrea” di Enzo Correale in “In(a)ssenza”, coreografia di Enzo Correale con Danila De Vivo.
Ore 11.40: “Labart dance” in interventi di Danza Urbana, coreografie di Claudia Sales. Ore 12,40: Compagnia di danza “Itinerarte” presenta Sonia di Gennaro in “improvvisazioni urbane ”. Musiche dal vivo. Alle percussioni: Otello Matacena. Mimi: Gennaro Scognamiglio, Ciro Ruoppo, Claudia Punzo, Paola Saulino.

Pomeriggio, ore 15: Sala convegni PAN“
Bianca” con Beatrice Baino; “Prigione di sabbia” con Giorgia Palombi; “Il guardaboschi, una storia di spiriti” con Pietro Juliano; “Il magnifico animale. Pagine sul(Le) Metamorfosi” di Antonello Cossia; “A volte tornano…” con Marco e Francesco Perillo, Lucilla Minervini, Loris Maria Furente; Videodance “Viaggio onirico” di Claudia Sales, Compagnia Labart Dance; Video-dance “1030” di Giuseppe Parente. Presenza dei mimi: Gennaro Scognamiglio Ciro Ruoppo, Cludia Punzo, Paola Saulino tra il pubblico del convegno.

Sera, ore 18: Entrata, PAN
Fantastico Show, premiazione dei racconti vincitori del concorso Scritture fantastiche.A seguire “Enigma-donna”, con Daniela Mancini e Francesca Rondinella; “’E figli do’ Munaciello”, con Carmela di Costanzo, Ciro Raciti e Lucio Maglio de “Gli Antichi cantori”; perfomance di danza “I labirinti del corpo” di Sonia Di Gennaro, con Otello Matacena alle percussioni, produzione Itinerarte.Direzione artistica e organizzazione convegno: C. Bruna Mancini. Direzione mostra d’arte e direzione organizzativa: Enzo Langellotti. Direzione organizzativa ed artistica delle performance di mimo, teatro e danza: Daniela Mancini, Uroburoteatro. Assistente organizzativo: Fabio Formisano. Assistente tecnico: Ciro Di Matteo. Locandine: Fotoconturso.

PAN Via dei Mille 60 - 80121 Napoli
email: info@palazzoartinapoli.net

domenica 25 ottobre 2009

"I VAMPIRI SONO UN ARCHETIPO DI GRANDE FORZA": INTERVISTA A CHELSEA QUINN YARBRO

Grazie alla gentile intercessione della Gargoyle Books ( nella figura di Costanza Ciminelli – Ufficio Stampa Gargoyle), ho avuto la grande opportunità di rivolgere alcune domande alla nota e apprezzata scrittrice americana Chelsea Quinn Yarbro.
Non posso nascondere una punta di orgoglio e tanta soddisfazione nell’aver portato a termine quella che posso considerare come la mia prima intervista con un’autrice non italiana ma soprattutto con una vera e propria V.I.P. della letteratura horror e vampirica MONDIALE.
Per la recensione del suo ultimo libro pubblicato da pochissimo e menzionato anche nell’intervista vi rimando al link:
http://ilmondodiedu.blogspot.com/2009/10/chelsea-quinn-yarbro-le-cronache-di.html

E’ stata ispirata dalla “Letteratura Gotica Tradizionale” mentre scriveva la raccolta di racconti “Le Cronache di Saint-Germain”?

Probabilmente ma non consapevolmente. Ho sempre letto racconti Horror sin da quando avevo dieci anni. Ne ho letti così tanti che sicuramente qualcuno avrà ispirato i miei scritti.

Il suoi vampiri sembrano essere molto più umani dei veri esseri umani.
Fanno del loro meglio per diventare parte della società umana - attraverso lo studio, il duro lavoro, la gestione di complessi affari e comportandosi correttamente. Inoltre non fanno del male a nessuno se non provocati. Ci può spiegare i motivi di questa sua inversione di tendenza nella rappresentazione del vampiro?

La mia intenzione originaria è stata sempre quella di ricreare un’immagine di Dracula il più positiva possibile mantenendo comunque autentica la figura del vampiro. Credo che il vecchio adagio, “ Tu sei quel che mangi”, vada bene soprattutto per i Vampiri, così ho deciso, che gli elementi positivi ed emozionali erano molto più interessanti di quelli negativi.

Lei crede nell’esistenza dei Vampiri? Oppure l’uso che ne fa nei suoi romanzi è essenzialmente metaforico?

Non penso che esistano i vampiri, ma sono un archetipo di grande forza.

Quali libri hanno influenzato la sua carriera di scrittrice?

Lo scrittore che più mi ha influenzato è stato William Shakespeare.

Un romanzo che avrebbe voluto scrivere?

Ce ne sono molti. Mi piacerebbe fare un libro su James Tree Emmerson, mentre ho già pronto un quartetto di libri che si svolgono in un mondo alternativo dell’Impero Romano e che mi piacerebbe pubblicare. Inoltre ho scritto circa la metà di un romanzo su uno spaccone di un lontano futuro ma non ho trovato ancora un editore. Ho avuto diversi libri come questi in passato e tutti hanno successivamente venduto.

Secondo il mio parere, il Conte di Saint-Germain potrebbe essere considerato come un eroe “bayroniano” e romantico molto prima del Lord Ruthven di Polidori. Lei è d’accordo?

Non penso che Saint-Germani sia bayroniano in quanto non è abbastanza egocentrico. Se il personaggio di Lord Ruthven è basato sulla figura di Byron, allora non deve sorprenderci che il vampiro di Polidori sia un modello molto egocentrico.

Molte delle avventure del Conte di Saint-Germain sono ambientate in Italia. Che cosa le attrae del nostro paese?

Primo, mia madre era per tre quarti italiana. Secondo, l’Impero Romano mi ha affascinato sin da giovane e poi l’ho studiato ampiamente. Terzo, ho studiato anche il Rinascimento Italiano. Apprezzo molto la vostra cultura, la lingua e la gente e mi diverto molto a scriverne.

C'è un libro - tra i suoi numerosi romanzi - che preferisce in particolare? E perché?

Prendo in prestito una battuta di Picasso: ”il prossimo”. Una volta che un libro è finito, gran parte dei suoi elementi più interessanti svaniscono, e la storia e i personaggi del prossimo prendono il suo posto. Attualmente questi occupano gran parte della mia attenzione, man mano che la storia si sta sviluppando.

- This is the English version of my interview with Chelsea Quinn Yarbro.
I warmly thank the author for her kind availability -

Has the Gothic Tradition inspired you while you wrote this collection?

Probably, but not consciously. I’ve read horror fiction since I was about ten, and since I’ve read so much of it, I suppose it comes through in my writing.

Your vampires seem to be much more human than real human beings. They do their best to become part of human society – by studying, working hard, managing complex affairs, behaving correctly; they do not harm anyone if they are not provoked. Can you explain the reasons based on this reversal in the vampire’s representation?

My original intention was to push the Dracula image as far to the positive as possible and still have an authentic vampire. Also, it strikes me that the old adage “You are what you eat” must be especially true of vampires, and from that I decided that positive emotional responses were probably more nourishing than negative ones.

Do you really believe in vampires’ existence? Or their use, in your fiction, is essentially metaphorical?

No, I don’t think vampires are real, but they are a powerful archetype.

Which books have influenced your career as a writer?

The single most influential writer in my life is William Shakespeare.

Is there a novel that you would have written?

Yes, several. I’d love to do a book about James Emmerson Tree, and I have a quartet of books taking place in an alternate world Roman Empire, which I would love to sell, and a far future swashbuckler that I’ve written about half of, but haven’t found a publisher for that one, either. But then, I’ve had several books like these in the past and all have eventually sold.

Do you think the Count of Saint-Germain could be considered like a byronian and romantic hero prior to the arrival of Polidori’s Lord Ruthven?

I don’t think Saint-Germain is Byronic because he’s not nearly self-centered enough. And since Lord Ruthven is based on Lord Byron himself, it’s hardly surprising that the Polidori’s vampire is the self-centered model.

More than one adventure of the Count of Saint-Germain has set in Italy. What attracts you more in our country?

First, my mother was three-quarters Italian; second the Roman Empire has fascinated me since I was young, and have studied it extensively; third, I’ve also studied the Italian Renaissance. I like the history, the language, the culture, and the people, so it’s fun to write about.

Is there a book – among your novels – you prefer particularly? And why?

I’ve borrowed Picasso’s answer: the next one. Once a book is finished, much of its most compelling elements fade away, and the story and characters of the next one take its place, occupying a lot of my attention as the story unfolds.

mercoledì 21 ottobre 2009

VERME-ROBOTS, "CRAWLING IN THE RUSH HOUR" ( 2009 - I MAKE RECORDS)

“Crawling in the rush hour”, debut album dei salernitani Verme- Robots, nasce, almeno concettualmente, dall’incontro/scontro di due diverse personalità musicali: Antonio Senesi ( mastermind del progetto Groove/Metal denominato Crawler, trasmutato poi in Verme- Robots) e Francesco Tedesco ( Vocalist e principale compositore dell’Alternative Rock band da’namaste). La visione irruenta e cinicamente “terrena” del primo ( Verme) si fonde con un’interpretazione paranoica e futuristica del secondo ( Robots) creando un ibrido post-metal ( rock) di assoluto valore.
Non a caso lo stesso Francesco, in una mia intervista radiofonica aveva parlato di “Metal Intelligente” accezione che ben si accompagna all’ascolto globale del Cd.
“Ten”mostra subito i muscoli con un “rifferama” robusto e ispirato che strizza l’occhio sia al Grunge post Seattle ( Stone Temple Pilots, primi Tool, My Sister’s Machine) che al suo diretto successore, il Nu Metal ( soprattutto Korn). Stesso richiamo strutturale per “Psycho City” che si contraddistingue per una maggiore dinamicità della forma/canzone.
L’incomunicabilità dolorosa ( che diventa quasi lamento nel cantato di Senesi) sembra avvolgere l’intero universo concettuale del Cd ( sia visivo, attraverso il booklet allegato, che nei testi) dove i vari protagonisti ( che poi non sono altro che forme/pensiero dei Verme- Robots) si rivolgono a persone familiari alla loro esistenza ( amici, padri o l’intera comunità in cui vivono ) ricevendone in cambio frustrazione, disillusione, percezioni di sentimenti distorti.
Parlavamo di post metal :”The Animal” prende i Pantera ( non a caso leggete di nuovo il titolo) più incisivi trasmutandoli in soluzioni post Hc che ricordano a tratti i Neurosis. L’incomunicabilità diventa elegia di rabbia, quasi di furia”strisciante”(Verme). “New Skin” si abbevera ad una fonte diversa, sia New wave che Prog Dark, raccontando un cambiamento di percezione del Verme - pensiero che trova la sua compiuta auto-definizione nel termine “alienzazione” .“Emotive” è il manifesto concettuale/musicale dell’intero album: melodica, struggente, delicata, quasi retrò, descrive il compromesso illusorio tra comprensione (del proprio dolore) e vuota esternazione. Intorno un mondo che cambia ( “Change” il pezzo seguente) che diventa freddo, razionale, meccanico (Robots). La comunicazione di uno stato d’animo è solo vana ricerca. Intorno il nulla ( incomunicabilità).
“Full Shock” inevitabilmente si tramuta nuovamente in rabbia post metal perché è solo attraverso “l’urlo” che l’individuo può affermare se stesso e liberare la sua anima.
Il debut album dei Verme -Robots è un ottimo disco d’esordio che come tutti i progetti di vita va continuamente alimentato, sia battendo nuove strade che rinforzando quelle già percorse.
E il trio campano è già sulla buona strada visto che “Crawling in the rush hour” si pone al di sopra della media delle uscite locali e in parte nazionali. Quindi attendo con impazienza il nuovo capitolo.

martedì 20 ottobre 2009

UN PO' DI NOTIZIE SPARSE...

Ecco un pò di notizie sparse che mi coinvolgono da vicino e non:

- Ho recensito il nuovissimo Album dei DEFECT DESIGNER (Progressive Death Metal Band dalla freddissima siberia) sull'altro mio Blog dedicato alla Musica:

- La mia recensione a "Le Cronache di Saint-Germain" ( presente più sotto su questo stesso Blog) è stata segnalata ( e apprezzata) sul sito della Gargoyle Books:

- L' intervista al noto Disegnatore Bruno Brindisi ( Dylan Dog e non solo...) è stata pubblicata anche sul sito di Colonnarotta con foto inedite:

- Volete aggiudicarvi alcuni cd messi in palio gentilmente dalla MY KINGODM MUSIC? Allora Giovedì sera alle 21, mettetevi davanti al Pc e ascoltate MOSHPIT, il programma radio sul Vero Rock condotto dal sottoscritto e Giancarlo Scoppetta ( Doctor Jankyll & Mister Eddie).
Durante la diretta vi diremo come aggiudicarvi i premi...
Il sito di Radio Base è
- Sto leggendo il controverso e criticatissimo ( dagli altri) " LA SETE - 15 VAMPIRI ITALIANI".
A breve una recensione su questo blog.

- Sto ascoltando il Debut Album dei VERME - ROBOTS, strepitosa post- rock(metal) band del salernitano. A brevissimo recensione + intervista sempre qui.

- Sembra che l'Homungus del Cimema Horror Americano ( alias Rob Zombie) abbia girato un nuovo film sulla saga di Halloween. Se ne avete voglia la mia riflessione è sempre questa ( e il film non me lo vedo nemmeno se mi pagano il biglietto...):

- Oggi esce in Italia il nuovo romanzo di Stephen King "The Dome". Un tomo di oltre 1000 pagine definito in anteprima dal Publishers Weekly, rivista americana specializzata in editoria come un libro "complesso quanto avvincente". Sono molto curioso. Intanto finisco "The Cell".

domenica 18 ottobre 2009

MOSHPIT: GIOVEDI' 22 OTTOBRE SPECIALE MY KINGDOM MUSIC & IN PALIO TANTI CD AGGRATIS!!!

Giovedì 22 Ottobre alle 21, ritorna sulle frequenze di Radio Base: MOSHPIT
Doctor Jankyll e Mister Eddie presenteranno uno speciale interamente dedicato alla nota Etichetta Nazionale e Internazionale: MY KINGDOM MUSIC.
Sarà presente in studio il Label Manager, FRANCESCO PALUMBO, il quale presenterà ai nostri microfoni le ultime uscite discografiche del 2009.
Inoltre un'ottima notizia per tutti i fedeli ascoltatori:nel corso della diretta ci sarà un succoso contest che metterà in palio alcuni copie dei nuovi Cd targati MY KINGDOM MUSIC.
Rimanete con noi in dirette e ne saprete di più...Come sempre puntata da non perdere.
Vi aspettiamo come sempre Giovedì alle 21 in streaming sul sito:
NON MANCATE!!!

Leggi anche il mio Blog sul Vero Rock:

http://disfunzionisonore.blogspot.com/

Notizie, recensioni, video, anteprime per i veri amanti del genere.

venerdì 16 ottobre 2009

CHELSEA QUINN YARBRO - LE CRONACHE DI SAINT-GERMAIN (2009 - GARGOYLE)

Sono sempre stato affascinato dall’arte del racconto.
L’arte ( appunto) di saper convogliare in poche pagine una caratterizzazione marcata dei personaggi, una sceneggiatura della storia che sia lineare ma sufficientemente attraente e soprattutto un finale che sappia catturare il lettore spingendolo nuovamente alla rilettura e all’analisi del testo.
Tutto questo è presente con immediato successo e puro godimento nelle "Cronache di Saint-Germain" di Chelsea Quinn Yarbro.
Una che di storie "Gotiche" se ne intende.
E il Gotico, come si sa, è il genere per antonomasia della narrativa breve.
Non a caso la Yarbro ha trafugato ( verbo che si addice al contesto catacombale delle sue storie) dall’oblio del tempo un personaggio oscuro e misterioso come il Conte di Saint-Germain, nobile, alchimista e ambiguo personaggio del XVIII secolo, per tramutarlo poi in un vampiro “sui generis” attraverso una vivida fantasia letteraria.
Sembra una coincidenza di poco conto eppure questo strano personaggio che amava ( o era obbligato) a cambiare identità continuamente e aveva doti non comuni per un uomo del 1700 ( parlava diverse lingue e aveva un’erudizione immensa in ogni campo dello scibile umano dell’epoca) viene citato in una lettera di Horace Walpole, colui che ha inventato il genere Gotico con “Il Castello di Otranto”.
E a questo punto è obbligatorio chiederSi se ci troviamo di fronte ad un vero e proprio eroe “byroniano” e romanticamente oscuro anni prima della nascita di Polidori e del suo memorabile Lord Ruthven?
Lasciamo il campo agli storici della letteratura e addentriamoci nel libro della Yarbro:
una serie di ritratti risalenti a varie epoche storiche, posizionati nella galleria più ombrosa e solitaria di un castello medievale, il cui unico soggetto è il famoso Conte, diventato vampiro.
“Il Ragno nello specchio”, racconto di apertura del libro mi ha ricordato per nera ironia, stile e dialoghi “Il Circolo Pickwick” di Charles Dickens. Un gruppo di nobili gentiluomini raccolti intorno al fuoco ascoltano ( e commentano cinicamente) le sfortunate peripezie di una giovane donna ( diretta discendente di uno dei protagonisti) e il fortunato incontro con un nobile misterioso che ama la privacy e seguire stoicamente i suoi strani studi. Il colpo di scena verrà dal fatto che quel nobile (il Conte) è presente in carne ed ossa all’allegro convitto. Ne verranno fuori una serie di gustosi siparietti ricchi di humour inglese anche se le ombre attorno al fuoco sembrano farsi sempre più fitte.
“Rinnovamento” è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale in Francia e può essere considerato come una storia spionistica in salsa gotica. La Yarbro ama giocare con i generi più disparati, creando un crossover efficace, che spazia dalle influenze dal Teatro Shakespeariano fino a al Giallo Classico, usando lo stile che meglio le confà: semplice, sinuoso e ricco di citazioni storiche e colte.
Il racconto “Baita 33” è il migliore in assoluto del lotto.
Un Thriller ben congeniato con ambientazioni moderne e con temi finalmente vampirici.
Quello che più mi seduce della Yarbro è che i suoi esseri notturni non sono decadenti e solitari come quelli della Rice oppure mostri senz’anima come quelli di Vergnani o Matheson.
Sono esseri attivi, che hanno bisogno di imparare e lavorare e già questo li riempie di un’umanità e di un fascino che gli esseri efebici della Mayer possono solo sognare. Pungente la sua ironia nel descrivere il non morto di nome Lorpicar, invero grottesco e sociopatico che a tratti ricorda il Christopher Lee della Hammer.
C’è spazio anche per la Politica e il Maccartismo con “Vicini di posto” e si sa certa politica e certe distorte ideologie possono rendere la vita dura anche per un “onesto” vampiro/lavoratore come il Conte.
Infine menzione particolare per “Saint Germain a Padova” che già dal titolo si fregia di un’ambientazione tutta italiana. L’autrice dopo diverse ricerche in loco ha ricostruito perfettamente la società padovana del 1325 non lesinando particolari storici importantissimi come il problema delle piogge e degli smottamenti ( ancora di stretta attualità secoli dopo), l’organizzazione delle attività quotidiane, la condizione penosa della donna in una società chiusa come quella medievale e cattolica, ma soprattutto i contrasti ( anch’essi ancora attuali) tra poteri locali e Atenei.
In questa atmosfera plumbea e freddamente ostile, il Conte, attraverso una delle sue tante esistenze nel labirinto del tempo, dovrà fronteggiare il sospetto di eresia ma troverà anche l’amore.
Infine una precisazione per chi non conoscesse ancora l’autrice:
Chelsea Quinn Yarbro finora ha pubblicato in America oltre 70 romanzi di ambientazione storica creando un vero e proprio caso letterario.
In Italia alcuni suoi libri ( e mi riferisco a quelli con protagonista il Conte di Saint – Germain) sono stati tradotti e pubblicati dalla Gargoyle Books di Roma.
Tra questi quello che viene considerato il suo capolavoro assoluto: “Hotel Transilvania”
Il sito della Gargoyle è:
http://www.gargoylebooks.it/site/

mercoledì 14 ottobre 2009

"DISEGNARE SIGNIFICA CREARE UNIVERSI IMMAGINARI": INTERVISTA A BRUNO BRINDISI

La kermesse salernitana del “Fumettour”, fiera itinerante del fumetto svoltasi ( con successo) al “Centro Salerno Solidale” dal 2 al 4 Ottobre scorso, ha avuto come fiore all’occhiello la presenza del noto disegnatore Bonelliano, Bruno Brindisi. L’autore dopo aver pubblicato il libro “Lezioni di Fumetto” insieme a Davide Occhicone, è in piena fase promozionale. Quale occasione migliore per ripercorrere la sua carriera ultra ventennale e soddisfare anche qualche (mia) curiosità da troppo tempo sopita.
E non poteva che venire a galla un nome storico del fumetto italiano e non solo : Dylan Dog

Da addetto ai lavori come giudica l’evento salernitano del “Fumettor 2009”?
E’ appena iniziato quindi direi di tirare le somme alla fine. Mi sembra comunque una bella iniziativa. Tra l’altro ritorno in questa stessa struttura ( il Centro Salerno Solidale) molti anni dopo un analogo evento organizzato da Raffaele De Falco. All’epoca era presente tutta la Scuola Salernitana prima che si disperdesse in giro per l’Italia. C’era addirittura Sergio Bonelli con vari illustri ospiti: Claudio Villa, Angelo Stano, Ambrosini, Civitelli… Il “Fumettor”, visto che è una fiera itinerante del fumetto, spero di rivederlo presto nuovamente a Salerno.

In un periodo di forte crisi per tutto il mondo editoriale e non solo,c’è ancora spazio per l’interesse verso un’Arte “antica” come quella del Fumetto?
Antica no. Certo, in edicola stanno celebrando i 100 anni del fumetto con varie uscite, comunque la definirei “vecchiotta” o al massimo “anziana”.
Sono più di vent’anni che faccio fumetti e ho sempre sentito parlare di crisi del settore. Non c’è mai stato un periodo sereno tranne gli anni del boom di Dylan Dog, a cavallo tra anni 80 e anni 90. Quando ho iniziato io, nel biennio 85/86, c’era una crisi ancora maggiore e molte testate avevano chiuso o stavano per farlo. Poi ci fu il miracolo di Dylan Dog che dette ossigeno un po’ a tutto il settore.
Il trend è effettivamente negativo se parliamo di vendite, ma le iniziative sono tante, in Bonelli e fuori, io mi auguro che nei prossimi anni possa venir fuori un altro successo editoriale come quello del personaggio di Tiziano Sclavi , basterebbe anche solo la metà, considerando il mercato attuale, ma che creasse una nuova generazione di lettori.

Il suo libro, pubblicato da poco per Coniglio Editore, “Lezioni di Fumetto”, si rivolge ad un pubblico mirato o più eterogeneo?
Assolutamente mirato.
E’ inserito in una collana per addetti ai lavori dove si parla del lavoro di fumettista e in alcune pagine si descrivono alcuni dettagli tecnici sui metodi e gli strumenti del mestiere. Ma penso, tutto sommato, che sia un libro godibile anche per il semplice lettore appassionato di fumetti.

Come si sente a presentare a Salerno, la sua città, il libro “Lezioni di Fumetto” e per giunta nell’ambito di un evento dedicato agli amanti del fumetto?
E’ una bella soddisfazione. Ormai sto facendo un vero e proprio “tour” con Davide Occhicone. Siamo stati a Napoli, Cattolica, Battipaglia, Roma…E’ veramente un’esperienza divertente.

Ha iniziato come autodidatta negli anni 80 con la rivista amatoriale “Trumoon”. Poi è approdato alla Bonelli. Come giudica questi tempi dove un’artista sembra dover per forza passare sotto la tenaglia di esperienze formative e di apprendimento?
Il fumetto è già una specializzazione. Poi all’interno di esso ci sono le super specializzazioni. Quindi ci sono autori che si affinano con la fantascienza, altri con il genere supereroistico etc.
In questo periodo di crisi ( e qui la tiro in ballo) essere multiformi , sapersi adattare e non rinchiudersi solo in uno stile e in un genere credo sia un’arma in più. Conviene saper fare un po’ di tutto. Ad esempio ci sono autori straordinari come Mastantuono o Celoni che disegnano Topolino, Dylan Dog o Tex con la stessa disinvoltura. Insomma bisogna adattarsi al mercato e non cercare solo di imporre il proprio stile e la propria poetica, seppur sia un nobile intento. Si finirebbe solo per limitarsi e lo spazio è già poco.


Ha collaborato con la Bonelli Editore dal 1990 e precisamente con il numero 51 di Dylan Dog “Il Male”. Com’è stato lavorare a contatto con un grande autore come Tiziano Sclavi?
E’ stata un’emozione già entrare in Bonelli e soprattutto lavorare in una testata principe come Dylan Dog con tanti disegnatori che ammiravo e sui lavori dei quali mi ero anche formato.
Sclavi lo conoscevo già dai tempi del Corriere dei Ragazzi. Mi piaceva come sceneggiatore e come “battutista” . Portava avanti una rubrica chiamata “Sottosopra” che era già un compendio delle “Grouchate” che si sarebbero lette e viste su Dylan Dog,. Con reverenza ed emozione, affrontare le sue sceneggiature è stato un lavoro anche divertente perché Tiziano è molto simpatico. Ci sentivamo spesso per telefono. E’ stato un vero piacere e spero che mi ricapiti in futuro…

Proprio questo le volevo chiedere…ci sarà occasione di rivedere insieme Brindisi e Sclavi in un albo Bonelliano?
E chi lo sa. Spero proprio di si.
Lo sperano in tanti, soprattutto i lettori, e che i disegni siano miei o di un altro non importa.
Che io sappia Sclavi non è a lavoro su sceneggiature nuove, ma segue sempre il suo personaggio come supervisore.

Quindi il periodo “aureo” di Dylan Dog coincide con la presenza di Sclavi o i nuovi sceneggiatori stanno facendo comunque un buon lavoro?
Sicuramente sono grandi professionisti. Ma Dylan Dog era e rimane la summa delle paure e dei sogni di Tiziano. Tiziano è Dylan, Dylan è Tiziano. Impossibile scinderli.

Che cosa ha in più, e cosa in meno, il mestiere di disegnatore rispetto ad altri lavori più comuni?
Non cambierei il mio lavoro con nessun’altro.
Il pregio principale, al di là del fattore artistico e creativo, è che è un lavoro che puoi fare come vuoi, quando vuoi, dove vuoi. Riesci a creare degli interi universi con un semplice foglio di carta, una matita e un pennarello. Con pochissimi mezzi hai un potere straordinario. Ed è fantastico.

Come disegnatore quale personaggio dei fumetti ha più amato ? Quale invece quello che ha maggiormente detestato?
Detestato nessuno, però ho avuto qualche problema con Nick Raider perché non ho mai imparato a disegnarlo come mi sarebbe piaciuto, mi riferisco soprattutto alla sua fisionomia, al volto del protagonista che da solo fa il 70 % della riuscita di un albo. Lo dico anche nel libro. Amato, a parte Dylan che sarebbe ovvia come risposta, ti dico un comprimario del numero 121 di Dylan Dog “Finché morte non vi separi”: Lillie, una ragazza con i capelli rossi che assomiglia molto a Nicole Kidman.
Si tratta di una storia molto ben scritta dal duo Marcheselli-Sclavi e credo anche ben disegnata. Sono ancora soddisfatto del risultato a distanza di quasi 15 anni, il che è un miracolo se consideri che spesso non sono contento neanche delle cose fatte un mese fa.

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lunedì 12 ottobre 2009

"ERRARE E' UMANO, PERSEVERARE E' DIABOLICO, CONTINUARE E' APOCALITTICO"

Quando il rischio idrogeologico non è un problema solo di Sarno.
Gli ultimi tragici eventi del messinese riportano a galla un problema serio che coinvolge tutta la penisola.

In questi primi giorni di Autunno il termine pioggia e gli eventi luttuosi ad esso connessi, riportano a galla un problema “antico” che sembrava interessare soltanto l’Agro Nocerino Sarnese e le zone colpite dall’alluvione del 1998.
In realtà il rischio idrogeologico coinvolge l’intera penisola.
La tragedia che ha colpito la provincia di Messina ha molti elementi in comune con altre vicende analoghe da Nord a Sud, assumendo la categorizzazione generale di “disastri annunciati”.
Ricordiamo il comune di Villar Pellice, in Piemonte, dove a causa delle forti piogge, nell'alveo del Rio Cassarot, si generò una colata di detriti che travolse una casa e ne danneggiò altre tre in una borgata. Il bilancio fu di quattro morti. Il 23 settembre 2003, un violentissimo nubifragio colpì invece la provincia di Massa Carrara (2 morti). Nel 2000, a metà ottobre, il bilancio del maltempo i Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria che interessò anche il Po fu particolarmente pesante con 23 morti, 11 dispersi e circa 40 mila sfollati. Nell'esatte del 2000, un nubifragio si abbattè su Soverato. Dodici persone muoiono in un campeggio inondato dall'acqua.
Ma la Campania non ha solo Sarno quale area a rischio.
Quella di Calitri (Avellino) è, a esempio, una frana attiva che interessa un versante del fiume Ofanto. Qui, secondo Legambiente, centinaia di abitazioni e di residenti, nonostante gli interventi, sono a rischio catastrofe.
A Reggio Calabria e in Provincia di Agrigento ci sono strade e costruzioni ( molto spesso si tratta di abusi edilizi) che costeggiano o tagliano fiumi torrenti e fiumare.
Salendo più a Nord c’è il caso del Comune di Varese che ha permesso la costruzione di un ipermercato nell’alveo del fiume Olona.
A Genova la Facoltà di Agraria è stata edificata sul letto del torrente Sturla mentre sul Torrente Verbone c'è stato chi ha avuto il coraggio di costruire una casa-palafitta.
E a Sarno cosa succede dal 1998?
Secondo i dati recentemente pubblicati sul web in Campania ( riferendosi a Sarno, Quindici, Siano e Bracigliano in particolar modo) ci sarebbero 31.580 persone esposte al rischio-frane ( un numero pari a tutta la popolazione di Sarno e Quindici, messe insieme).
Il problema maltempo non sembra solo interessare la parte “montagnosa” del paese ma di recente si è affacciata nella già disastrata provincia salernitana una nuova “Spada di Damocle” che potrebbe creare ulteriori dissesti idrogeologici a tutto l’ambiente: il fiume Sarno.
Il 3 Gennaio di quest’anno dopo una serie di fortissimi acquazzoni il fiume è esondato nella zona di Via Marconi a San Marzano inondando fortunatamente solo i campi circostanti trattandosi di una zona perlopiù agricola.
Non è il primo caso nell’agro nocerino sarnese:
Nel Dicembre del 2004 sempre il fiume Sarno straripò a Foce creando grossi stati di ansia a tutta la popolazione del posto. Anche in quel caso Legambiente denunciò la cosa con velocità e durezza.
Ricordiamo anche l’Ottobre del 2006 e la paura che investì Lavorate di Sarno,dove si fece largo,ancora vivo, il ricordo della frana del ‘98. L’intera frazione sarnese fu invasa da acqua mista a fango e detriti. Garage, scantinati e strade furono allagati in pochi minuti. La zona più colpita fu località San Marino. Il violento nubifragio evidenziò la vulnerabilità dei versanti a ridosso dei nuclei abitati della zona, già segnalato dal Centro operativo comunale di protezione civile l’11 maggio 2006 e il 26 settembre 2006, all'indomani di altri due eventi simili. All’epoca finì sotto accusa il Commissariato di Governo per i ritardi nella mancata messa in sicurezza dei versanti del Monte Torre Gatto e gli incendi boschivi della pineta Voscone.
C’è un detto molto comune e abusato che dice:”errare è umano, perseverare è diabolico”.
Dopo la visione di questi dati mi vien da dire invece : “perseverare è diabolico, continuare ancora è apocalittico”.
Fonti: Virgilio Notizie, Il Sole 24 ore, Il Mattino, La Rete.

MESSINA - 2009



SARNO - 1998


ALESSANDRIA - 1994

venerdì 9 ottobre 2009

UNA STORIA DI FANTASMI AMBIENTATA A NAPOLI

Una gentile lettrice e amica della meravigliosa città partenopea mi ha contattato via mail per raccontare una bellissima e commovente " Storia di Fantasmi" con protagoniste le sue anziane zie.
Dopo averla letta, sono rimasto totalmente rapito
dall'evoluzione dei fatti narrati, degna ( a mio modesto parere) di una "Ghost Novel" dell'autrice americana Edith Wharton.
Vi lascio alla lettura di questa "storia vera" invitando anche altri lettori de IL MONDO DI EDU a "frugare" nei loro ricordi di famiglia o di paese alla ricerca di altre storie "al confine della realtà".
Il mio spazio è sempre a disposizione.
Ecco il resoconto:
Questa è una storia che mi è sempre stata raccontata dalle due sorelle di mia mamma che oggi hanno rispettivamente 78 e 75 anni.
Non so quanto ci sia di suggestione, o meno, io comunque la racconto, poi magari i lettori faranno le loro valutazioni.Zia C. mi racconta che circa 30, 35, anni fa, si recò insieme all'altra sorella,(zia T.) al cimitero di Ponticelli ( Provincia di Napoli) per far visita ai propri defunti.Una volta giunte, nell'approssimarsi a svolgere le usuali incombenze che la visita e il rispetto impone, Zia C., trovò a terra, abbandonato, un piccolo ossicino lungo pochi centimetri:
Lo prese e si chiese come fosse finito lì e a chi potesse appartenere, e mostrandolo a zia T, propose di portarlo nella "Terra Santa" (si tratta quell'area dei cimiteri ove si sotterrano, purtroppo coloro, che non hanno parenti che provvedono alla loro sepoltura)Zia T. (la più scettica delle due fino ad allora) urlando di terrore, le ordinò di gettarlo in uno di quei grandi vasi che si trovano spesso nei cimiteri, e di andare subito via.Così fecero.
La notte successiva, zia C. sognò di essere in una chiesa in compagnia della sorella.
All’improvviso si materializzava una donna che furiosa iniziava a colpirle con delle gran bastone, ripetendo loro di continuo:
"Portatemi dove volevi che fossi, portatemi dove volevi che fossi".
Si svegliò, piena di dolori, e spaventata e telefonò immediatamente la sorella.
La cosa sconvolgente, è che non dovette spiegare nulla, visto anche Zia T. aveva fatto lo stesso identico sogno e si sentiva tutta indolenzita come se avesse preso tante botte.
Quello stesso mattino si recarono al cimitero per "spostare" l'ossicino.
Ancora impaurite lo "gettarono" nella terra santa e pregarono per quell'anima a cui era appartenuto.Sulla strada del ritorno, ( era il primo pomeriggio e il cimitero era praticamente deserto), sentirono una voce di donna, lontana che chiamava: "Signora, signora,signora…"Zia T. (sempre più terrorizzata) esclamò: “la senti anche tu questa voce che lontana?"
Alla risposta affermativa della sorella la donna consigliò continuò di voltarsi insieme.
Non riuscirono a scorgere nulla.
Dopo poco udirono la stessa voce che diceva "grazie" con un riverbero lontano.Da allora nelle loro preghiere è sempre presente la signora dell'ossicino, e le mie zie vengono tutt'ora fermate per strada dai giovani del posto per ascoltare questo racconto che ormai noi in famiglia conosciamo a memoria ma non ci stanchiamo mai di ascoltare.
Se avete un altro pò di tempo e vi piacciono le "Ghost Novels", leggete anche il mio racconto"UN NATALE SPETTRALE" tratto da una "storia vera":

mercoledì 7 ottobre 2009

IL METAL IN LIBRERIA E ( ANCORA!?!) IN EDICOLA

E' notizia dell'ultima ora la pubblicazione da parte di Arcana Edizioni di un libro che già dal titolo farà molto discutere:
"Sound of the Beast - La storia definitiva dell'heavy metal"
La presentazione (in anteprima) che fa Repubblica sul sito di XL è quantomeno pomposa:
"Temuto, frainteso e osteggiato quanto amato, ascoltato e seguito, l'Heavy Metal è uno dei generi che non sembrano conoscere crisi e continua a vantare milioni di proseliti in tutto il mondo. Per questo Arcana pubblica per la prima volta in Italia la riedizione di Sound of the Beast, un libro che ripercorre nei minimi dettagli quarant'anni di storia del metal nelle sue innumerevoli sfumature, raccontandone trionfi e tragedie. L'autore Ian Christe, musicista, scrittore ed editore, già collaboratore di Spin, Wired, Kerrang!, Metal Forces e Metal Maniacs oltre che titolare di una biografia sui Van Halen, riordina tutte le tessere del variegato mosaico metal in un'opera di meticolosa e documentatissima ricerca fatta di interviste e consultazioni. Una vera e propria bibbia del metal..."
Il prezzo è un pò altino.
Eppure sento una spinta interiore verso questo libro.
Starò diventando masochista?
Oppure è la curiosità ( mio demone personale) a farmi comprare ancora "un altro saggio ( più o meno competente, più o meno polemico) sul Metal"?
Ai posteri l'ardua sentenza.
Un pensierino lo faccio... tanto almeno quello ( Dio sia ringraziato!) non costa nulla.
Una notizia buonina e una notizia tristissima:
riecco le uscite bignami da edicola ( di Panorama) per Metallari dell'ultima ora e ritardatari vari.
Il solito titolo autoreferenziale ( che sa ormai di presa per il culo!) "Kings of Metal" e alcune uscite a prezo ribassato ( per la gioia dei piccoli rivenditori di dischi che già annaspano con l'acqua alla gola).
Ecco i primi titoli:
Kiss - Destroyer
Ozzy Osborne - No More Tears
Judas Priest - British Steel
Anthrax - Among The Living
Le restanti uscite saranno annunciate a breve.
Che dire?
La mia opinione è sempre questa:
http://ilmondodiedu.blogspot.com/2009/06/la-standardizzazione-colpira-anche-il.html
L'unica cosa ( forse positiva) è che i curatori della collana(?) hanno aggiustato un pò il tiro mettendo un pò più di serietà nella scelta dei titoli.
Rimane comunque dubbia la scelta di far passare il genere per una sorta di parodia carnascialesca, vendibile a prezzi irrisori.
Come sempre, io passo...



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martedì 6 ottobre 2009

ALTRI FANTASMI CAMPANI

Dal mio personale schedario, fatto di libri, file salvati, ritagli di giornale e riviste del settore ecco una carrellata di apparizioni spettrali in tutta la Campania:

Casal Velino (Salerno) - Nei pressi di un casolare abbandonato appare in pieno giorno una ragazza dai capelli scuri. Non si conosce nulla della sua storia. Per gli abitanti del posto è un'anima pia. Per altri un essere dannato. L'ultimo avvistamento risale al 1988. ( Fonte: Guida Insolita all'Italia dei Fantasmi - Newton 2001)

Salerno - Sui tetti di Palazzo d'Avossa, nel centro storico, quando c'è il plenilunio si intavede l'ombra fugace di una fanciulla. La gente del posto l'ha identificata con una giovane morta di consunzione nei primi anni del secolo scorso per colpa di un amore non ricambiato ( Fonte: Il Mattino di Salerno, 26 Agosto 2004).

Nocera Inferiore (Salerno) - In un container abitato da una famiglia locale appare il fantasma di un giovane morto per un infarto anni prima. Lo spettro si materializzerebbe in forma quasi perfetta solo di notte, volgendo lo sguardo verso i monti poco distanti, accarezzando gli abitanti e mostrando un viso pallidissimo. ( Fonte: Fantasmitalia.it).

San Marzano sul Sarno (Salerno) - Uno signore del posto ( classe 1911) ha dato la sua testimonianza su un caso molto impressionante: 58 anni prima un uomo fu ucciso dal proprietario un casolare di campagna mentre stava rubando da una pianta di ciliege. I contadini che abitavano in zona, tutte le notti, sentivano lamenti e vedevano delle fiamme accendersi e poi spegnersi. Dopo aver fatto benedire il luogo da un Prete tutto tornò alla normalità ( Fonte: L'Agro, 23 Maggio 1997)

Frigento (Avellino) - Sulla strada provinciale che da sturzo conduce a Frigento è stato segnalato lo spettro di un uomo alto più di due metri, coperto da una sorta di sudario bianco. L'apparizione è sempre accompagnata da strani rumori. ( Fonte: Guida Insolita all'Italia dei Fantasmi - Newton 2001)

San Valentino Torio (Salerno) - La signora L. M. ( Classe 1923) racconta che una sera verso mezzanotte stava accendendo il fuoco fuori casa. Nell'oscurità chiese una candela al marito che le fu presto data. Dopo aver acceso il fuoco si accorse era da tutt' altra parte dell'abitazione.
Dopo quel fatto per ben tre notti la donna sentì battere la porta senza che dall'altra parte vi fosse anima viva. Secondo la tradizione si trattava di un' anima del Purgatorio che rivoleva indietro la candela. ( Fonte: L' Agro, 25 Aprile 1997).





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domenica 4 ottobre 2009

ODDIO, UN REMAKE DELL' A-TEAM!!!

Ecco la notizia clamorosa che ho trovato sul web:
Diretto da Joe Carnahan e prodotto dai fratelli Ridley e Tony Scott, l’action movie basato sulla popolare serie televisiva degli anni ‘80 sta prendendo rapidamente forma. La bellissima Jessica Biel è, infatti, in trattative finali per entrare a far parte del cast dell’A-Team; e Sharlto Copley, protagonista di District 9, darà il proprio volto al Capitano H.M. Murdock.
Sono già stati confermati nel cast Liam Neeson nei panni del Colonnello John “Hannibal” Smith, capo dell’A-Team; Quinton Rampage Jackson, in quelli del mitico P.E. Baracus; e Bradley Cooper nelle vesti del Tenente Templeton “Sberla” Peck. Alla Biel verrà probabilmente affidato il ruolo di un generale dell’esercito, ex fiamma di Sberla, ora sulle traccie del gruppo di veterani del Vietnam, ricercati a causa di un errore del sistema giudiziario per un reato che non hanno commesso.
Il film, la cui uscita è prevista per l’11 giugno 2010, dovrebbe entrare in lavorazione nel corso dell’autunno a Vancouver.

Considerazioni
Estate 1986
Come ogni mattina mi sono svegliato bello riposato.
Del resto la scuola è finita e se ne riparlerà tra un paio di mesi.
Che pacchia!
Accendo la Tv addentando un tegolino del Mulimo Bianco, la mia merendina preferita.
Ho un appuntamento irrinunciabile con quattro miei grandi amici del piccolo schermo.
Loro si chiamano:
Colonnello John "Hannibal" Smith
Tenente Templeton "Sberla" Peck
Capitano H.M. Murdock
Sergente Bosco "P.E./Pessimo Elemento" Baracus.
Li osservo con l'adrenalina che pompa a mille mentre, tra scoppi di bombe a mano e automezzi che si ribaltano, una voce militaresca e profonda annuncia:
« Nel 1972 gli uomini di un commando specializzato operante in Vietnam vennero ingiustamente condannati da un tribunale militare. Evasi da un carcere di massima sicurezza, si rifugiarono a Los Angeles vivendo in clandestinità. Sono tuttora ricercati, ma se avete un problema che nessuno può risolvere - e se riuscite a trovarli - forse potrete ingaggiare il famoso A-Team. »
Ogni puntata una grande avventura e tante emozioni:
i piani di guerriglia urbana del Colonnello Hannibal (che mi veniva voglia di sperimentare nel rione di casa solo per vedere se erano efficaci).
I discorsi da pazzoide di Murdock (comunque un ottimo pilota).
La forza impareggiabile, la cresta Punk e il viso truce di P. E Baracus ( uno che le ha date di santa ragione anche a Rocky Balboa).
Le memorabili storie amorose e gli altrettanto memorabili sganassoni che si beccava il Tenente "Sberla"( invero quello meno simpatico).
Li ho amati come solo i veri amici si possono amare.
Li ho seguiti in Tv in repliche e contro repliche finchè non mi è venuta la nausea.
E quando ho saputo da una vecchia rivista di musica che il mitico George Peppard aveva lasciato questo mondo, da solo, nella mia stanza, sebbene ormai grande e vaccinato, ho fatto il salute militare urlando: "Arrivederci, Colonnello!".
Ormai i remake sono la mia dannazione.
Se avete letto il post su Rob Zombie sapete cosa provo quando li guardo.
Non basta...
Devono distruggere un'icona fulgida e meravigliosamente anarchica come l' A-Team.
Una serie Tv che nel suo piccolo parlava di temi importanti:
la sopraffazione dei più deboli e dei diversi ( mitica la partecipazione di Boy George, icona gay degli anni 80 insieme a Jimmy Somerville) ad opera di furfanti senza scrupoli, la politica sporca e corrotta dell' "America Dream", gli sbagli abissali della guerra in Vietnam e la spietata e irrecuperabile ( concetto tipicamente yankee) condizione di emarginati, fuggiaschi e perdenti.
Questo era l'A-TEAM nel 1986.
Cosa sarà l'A-TEAM targato 2009?
Tremo solo a pensarci...
Ecco due frasi famosissime per chiudere:
« Adoro i piani ben riusciti! »
(John "Hannibal" Smith)
« Zitto scemo! »
( "P.E." riferito a Murdock)



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venerdì 2 ottobre 2009

UNDER THE DOME: ALTRO ROMANZO "APOCALITTICO" PER S.KING?

"Under the dome" ( titolo per l'edizione italiana: "The Dome") è il nuovo romanzo di Stephen King atteso in tutte le librerie "italiche" il 20 Ottobre ( 3 giorni prima del ritorno di Dan Brown).

Ecco la sinossi di presentazione su Ibs:
E’ una tiepida mattina d’autunno a Chester’s Mill nel Maine. All’improvviso, silenzioso e invisibile, un cilindro trasparente cala sulla cittadina. Chi è all’interno si trova isolato dal resto del mondo, chi non lo vede ci va a sbattere contro, chi si trova sul perimetro del cilindro viene tranciato in due. Da dove viene? Di che cosa è fatto? Opera degli umani o esperimento di un’intelligenza superiore? Alla barriera invisibile se ne aggiunge presto un’altra, quella che divide gli onesti dai malvagi, questi ultimi non del tutto contrari all’isolamento che fa gioco, se si ha molto da nascondere. Un ex marine contrario alla violenza, un concessionario di auto usate in odore di criminalità, un giornalista che non si fa mettere sotto, un ausiliario delle forze dell'ordine paranoico, uno skateboarder di quindici anni senza paura, un predicatore più fondamentalista di Bin Laden sono solo alcuni dei personaggi impegnati chi a fin di bene, chi no, a trovare una via di uscita prima che l’isolamento diventi letale. Dopo molto tempo e dopo molte vittime, si prospetterà un ultimo, disperato, estremo, tentativo di soluzione. Un King eccezionale alle prese con l’allegorica rappresentazione della banalità del male e della stoltezza dell’uomo.

Altre info su Wuz:
"The Dome", la cupola, è la riscrittura di un romanzo che Stephen King tentò di realizzare per ben due volte tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, con i titoli The Cannibals (romanzo inedito e incompiuto di circa 450 pagine scritte a mano) e Under The Dome. Come ha dichiarato lo scrittore sul suo sito ufficiale, le due opere incompiute “sono stati due tentativi molto differenti di utilizzare la stessa idea: come si comportano le persone quando sono tagliate fuori dalla società di cui hanno sempre fatto parte? Mi ricordo che The Cannibals, come Needful Things, era una specie di commedia sociale. Il nuovo Under The Dome è stato completamente riscritto".

Considerazioni
E' innegabile che S. King, negli ultimi romanzi pubblicati ( Vedi anche" The Cell"), sia intensamente ispirato da un concetto di "Apocalisse imminente", volta a far regredire l'uomo ad uno stato selvaggio, fatto di istinto, sopravvivenza e follia.
In effetti il tema della fine dell'umanità e di un nuovo inizio, era gia presente in alcune opere, dai primi anni 80 in poi ( L'ombra dello Scorpione, Desperation, e in parte anche Insomnia).
Ma era subliminato da elementi soprannaturali e orrorifici che avevano esaltato e affascinato milioni di lettori tra cui il sottoscritto.
Credo, che tutto questo sia finito.
Il King degli anni d'oro ( quello dei romanzi propriamente del terrore) va dimenticato e consegnato ai posteri.
All'alba del nuovo millennio l'Autore di "auto invasate dal demonio" e di "alberghi stregati", hascoperto che il male, quello vero, non si nutre attraverso entità oscene ( Lovecraft) o cadaveri che risorogono catatonici dalla tomba ( E.A Poe).
Il Gotico classico è un'anacronistico sogno per romantici delusi.
King è un uomo vecchio che ha visto negli anni la tecnologia inglobarci e stritolarci ( spiritualmente) nelle nostre piccole stanze accessoriate.
King è un giovane di altri tempi che di fronte alla violenza dilagante e la fine di ogni utopia ( gli anni 70) si è interrogato se non sia l'uomo ( come essere vivente non trascendente) il vero Babau di se stesso.
Per molti sarà un flop.
Per tanti sarà qualcosa di prevedibile ( nella trama, del resto si parla già a vuoto di IT) ma dallo stile troppo elaborato, troppo artificioso.
Vero.
Il Re ha deciso di non campare di rendita ( il famigerato "Credito" delineato dall'amico Alex Girola nel suo post di qualche giorno fa) ma di battere strane inedite (La strada di Lisey) e pericolose per la sua credibilità e popolarità.
Purtroppo dovrà dare conto a chi gli ha reso la vita più dolce e ricca materialmente: il lettore medio.
Se questi non avrà compreso il suo messaggio, il suo nuovo credo allora il suo mondo immaginario cadrà a pezzi ( che sia una metafora della sua letteratura mainstream questo "The Drome"?) e ci sarà poco da fare.
E stavolta credo proprio che l'annuncio ufficiale di un triste ritiro non tarderà a venire.
Vedremo...

giovedì 1 ottobre 2009

THE LOST SYMBOL: UN DELIRIO CHE "STRANAMENTE" NON MI TOCCA

E’ uscito lo scorso 15 settembre in Inghilterra, Canada e Stati Uniti il nuovissimo libro di Dan Brown dal titolo quantomeno enigmatico ”The Lost Symbol“.
Il libro, come tutti già prevedevano, va a ruba.
"The Lost Symbol" vende circa 19 copie al minuto.
Il dato è stato registrato dalle librerie della catena britannica Tesco.
Negli Stati Uniti, in sole ventiquattr’ore, sono andati a ruba 50 mila copie.
La versione digitale della nuova avventura con protagonista Robert Langdon risulta già scaricabile in Rete su alcuni siti pirata (Torrent).
In Italia uscirà il 23 ottobre ( prevedo ressa da "supermercato del sabato" nelle librerie), e sarà il primo paese europeo non anglofono, insieme alla Germania, a tradurre il romanzo.
Poi seguiranno gli altri: Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Finlandia, Francia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, etc.
Il nuovo romanzo del "napoleonico" Dan Brown è incentrato sui misteri della massoneria.
La tesi centrale del libro è che la fondazione di Washington, capitale degli Stati Uniti, sia dovuta principalmente alle logge massoniche. E’ noto infatti che George Washington, Benjamin Franklin e almeno altri dodici presidenti dopo di loro – tra cui Franklin Delano Roosvelt, Harry Truman e Gerald Ford – hanno fatto parte della massoneria.
Ovviamente, visto anche il tema controverso dell'opera, sono iniziati già le manie di persecuzione ( solo per farsi pubblicità?) da parte di sedicenti sette:
è notizia del 18 Settembre scorso che i mormoni per un attimo si sono sentiti coinvolti dal romanzo.
E sono morti di paura.
Dopo una frettolosa lettura, un sedicente " Signor Jeff Bennion", ha rassicurato gli utenti di MormonMentality.com che la chiesa mormona non gioca un ruolo significativo nel libro.
Il tutto per una visita sospetta dell'Autore al tempio mormone-massonico di Salt Lake City, nel 2006 dove diversi giornalisti ci ricamarono sopra storie totalmente infondate.
Insomma inizia il delirio collettivo come era già accaduto per "Il Codice da Vinci"
Ammetto di essere un pò in difficoltà mentre scrivo queste notizie.
Ecco spiegato:
1) Non ho ancora letto un SOLO romanzo di Dan Brown, nemmeno il Super-seller "Il Codice da Vinci"
2) Ho visto il film con Paul Hanks su Sky Cinema e non mi ha granchè entusiasmato. L'ho trovato goffo e confuso nel suo ping pong di teorie e cospirazioni.
3) Non provo alcuna curiosità nemmeno per questo nuovo romanzo anche se tanti lo strombazzano già come il "libro più venduto della storia dell'editoria".
Mi sono chiesto più volte in libreria davanti il volto della Mona Lisa in edizione rilegata ( e non): Dovrei leggere questo libro?
Da "lettore" dovrei almeno sapere se il romanzo è fruibile, se è scritto bene, se mi può interessare e/o affascinare?
E' credibile un blogger che recensisce libri e non ha letto nemmeno le prime 30 pagine del Codice Da Vinci?
Ho cercato di darmi delle risposte sincere e alla fine ho stabilito che la cosa non suscita in me, il minimo interesse ( nè "misterico", nè letterario) quindi, tranne cambiamenti repentini di umore o regali sotto l'albero di Natale, non penso di comprare "The Lost Symbol".
Mi limiterò a leggere le recensioni/pareri on line di gente di cui mi fido.
Per ora va bene così.