giovedì 3 giugno 2010

A CHE PUNTO ERAVAMO RIMASTI CON CLAUDIO VERGNANI?

A che punto eravamo rimasti con Claudio Vergnani?
Di sicuro a "Il 18° Vampiro", recensito entusiasticamente su queste pagine.
Ma Claudio Vergnani ha già preparato il sequel del suo romanzo di successo.
Titolo dell'opera: "Il 36° Giusto".
In uscita ad Agosto per Gargoyle Books.
Inutile fare domande sulla trama e i personaggi ( per quello c'è la lettura del testo e non voglio togliere lo sfizio ai tanti appassionati).
Molto più interessante fare il punto della situazione sul Vergnani autore/lettore/uomo.
Enjoy it!!!

Mi ricollego subito a quello che scrissi sul blog nella recensione a “Il 18 ° vampiro”. L’apocalisse vampirica delineata nel primo romanzo sarà il tuo “noto” espediente” letterario per sondare le inquietudini sociali attuali?

Ne Il 36° Giusto – che è il seguito de Il 18° Vampiro (al quale ovviamente il titolo strizza l’occhio) - ho cercato di andare oltre. Non volevo che il sequel fosse un clone del romanzo originale. Ovvio che il mio stile (nel bene e nel male) rimane sempre quello di utilizzare uno sfondo horror per riflettere – non solo ma anche – sulla società in cui viviamo e sugli effetti che questa società ha sulle persone comuni (come sono i protagonisti del libro). Ovvio che si tratta di letteratura d’evasione, per cui ogni riflessione è comunque profondamente radicata in un contesto d’azione (e mi si dice che alcuni brani siano addirittura agghiaccianti, cosa che non mi dispiace).
Un altro aspetto che rimane – chi ha letto Il 18° vampiro confermerà – è quello dell’ironia con cui i personaggi – quale più quale meno – affrontano lo stato di necessità (amara necessità) che si pone loro. Tanta paura, tanto orrore (non solo soprannaturale) , tanta stanchezza, tanta voglia di mollare, ma anche tanta ironia. Che serve ad andare avanti.

Guardandoti indietro cambieresti qualcosa de "Il 18° vampiro"?

Qualunque romanzo può essere cambiato in meglio, rimaneggiato, limato, rivisto alla luce dei tanti pareri. Ma Il 18° vampiro è quello lì, anche con i suoi difetti che alcuni lettori hanno amato. E poiché rispetto (e ringrazio) qualunque lettore, credo che sarebbe inutile e forse anche controproducente cambiarlo. Sta andando bene per la sua strada così com’è. Il 18° vampiro – pur con i suoi limiti – è un romanzo fresco, e chi lo ha letto ha colto quest’aspetto importante. La sua freschezza deriva anche da alcuni aspetti disomogenei o criticabili. E’ quello nel bene e nel male, insomma. Né saprei immaginarlo diversamente. Semmai ho tratto alcuni insegnamenti utili per Il 36° Giusto, questo sì.

Desidero farti una domanda personale: il tuo primo romanzo ha avuto un enorme feedback. Tra pochi mesi pubblicherai il seguito. Ma nel frattempo cos’è cambiato nel Claudio Vergnani autore? La freschezza e la passione del tuo esordio letterario è ancora presente oppure è sopraggiunta una sorta di inevitabile disincanto?

Sono sempre lo stesso. Come dicevo sopra, ho semmai cercato di fare tesoro dei tanti ritorni, sia positivi che non. Il piacere di scrivere è però immutato. Molti lettori mi hanno ringraziato per aver scritto qualcosa di finalmente originale e piacevole. Li ringrazio. Era quello che avevo cercato di fare. Sono molto fortunato.

Sincero: che cosa ti aspetti da "Il 36° Giusto"? I tuoi desideri e obiettivi penso che non siano più quelli di qualche anno fa….

Essere chiamati ad una conferma può non essere facile. Chi ha amato Il 18° vampiro si è fatto un’idea tutta sua ma anche molto precisa dei personaggi ed è inevitabile che potrà non essere sempre d’accordo su come si muoveranno nel sequel. Forse si aspetterà una certa evoluzione e potrà sentirsi deluso se non troverà ciò che si attendeva. Sarà inevitabilmente più critico. E’ naturale che sia così. Come si dice, solo chi amiamo può farci davvero del male …
Ma io sono soddisfatto e fiducioso di quanto ho scritto. E poi, come dicevo, mi sono divertito sia a scriverlo che a rileggerlo. E’ di buon auspicio. Per cui, per rispondere alla tua domanda, mi aspetto che chi leggerà Il 36° Giusto sia non solo soddisfatto e piacevolmente stupito, ma abbia anche l’impressione di trovarsi in compagnia di vecchi amici. Mi attendo anche critiche, va da sé, ma non indifferenza.

I vampiri saranno sempre nel Dna del Claudio Vergnani autore o in futuro potremo aspettarci delle novità? Che cosa ti piacerebbe scrivere in alternativa?

Ho delle idee, e non tutte riguardano solo i vampiri. L’horror e il noir mi piacciono. Vedremo.

Hai letto qualche buon romanzo di recente? Consigli?

Sono un lettore vorace, ma ti confesso che è un periodo di stanca …
Avevo sentito dire mirabilia di "Un luogo incerto" della Vargas ma è stata invece una grande delusione. Ho divorato anche la trilogia “massonica” del giornalista d’inchiesta Eric Giacometti e del maestro massone Jacques Ravenne, ma anche qui qualcosa mancava sempre. La trama, essenzialmente. E anche oltreoceano dei geni non ne vedo.
Mi consolo tornando al buon vecchio Borges e alle poesie di Montale, ma anche a Barbara Baraldi con il suo Lullaby che ho esaurito in una notte, al sempre valido Francesco Gallone, agli “action” di Stefano di Marino, e (ultimo ma non ultimo) alla verve degli ebook del nostrano Alex “McNab” Girola, che pare un uomo del rinascimento trapiantato in un James Bond, tale è il modo (e l’energia) con cui spazia tra mille attività. In quanto all’horror … be’, per quello rimando ovviamente a Gargoyle.

Perché Il 18° Vampiro non è ancora diventato un film? I presupposti ci sono tutti. Cosa manca?

Un regista che legga il libro e che se ne appassioni.

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