martedì 31 gennaio 2012

TEX & DAMPYR

Segnalo velocemente due fumetti bonelli che, a mio parere, sono imperdibili in edicola (questo mese) anche per il coinvolgimento di bravi autori e sceneggiatori:

Tex n. 616,
Sotto scorta
Soggetto e sceneggiatura: Tito Faraci
Disegni: Raul & Gialuca Cestaro
Copertina: Claudio Villa
Tex ha catturato Jack Torrent, un pericoloso bandito, ma i guai grossi cominciano proprio adesso. Nella città di Bravestone, la gente ha paura. A cominciare dallo sceriffo, che non vuole farsi carico del prigioniero rischiando di attirare la vendetta della sua sanguinaria banda. Soltanto un drappello di cittadini si schiera a fianco del Ranger, offrendosi di accompagnarlo a Fort Kearny, dove Torrent potrà essere consegnato alla giustizia. Sarà un viaggio pericoloso, in corsa contro la morte, e con una sorpresa ad attendere Tex e i suoi coraggiosi compagni di avventura...

Dampyr n. 143,
La bambola veneziana
Soggetto: Samuel Marolla
Sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Alessio Fortunato
Copertina: Enea Riboldi
Il Carnevale è finito, ma a Venezia due misteriose maschere vagano ancora nottetempo sui canali e per le strade deserte. E le persone spariscono senza lasciare traccia. In seguito a un misterioso incendio a Palazzo Navager, Padre Alvise sospetta che dietro le scomparse ci sia la leggendaria bambola vivente che l’artefice magico Jerome Sombre creò nel Settecento e che fu amata anche da Giacomo Casanova...

lunedì 23 gennaio 2012

IL SEGNO DELL’UNTORE – FRANCO FORTE (MONDADORI, 2012)

Franco Forte non è nuovo alla vicende intriganti e veritiere del romanzo storico. Basti pensare che nella sua lunga carriera di scrittore si è occupato nelle sue pagine di personaggi noti quali Nerone, Annibale e Gengis Khan solo per citarne alcuni.
In questo nuovo romanzo intitolato “Il Segno dell’Untore” pubblicato come sempre da Mondadori, a partire dal 16 Gennaio, l’autore sposta la sua attenzione nella Milano del 1576 ormai invasa dalla peste bubbonica.
Facciamo un passo indietro: tra il 1400 e il 1600, la peste invade l’intera Europa.
Molti non lo sanno ma questo tipo di malattia pur colpendo tutte le classi sociali, dilaga soprattutto tra i ceti più poveri (mendicanti e sottoproletari) che incapaci di poter affrontare un’epidemia di così vaste proporzioni, vengono falcidiati come mosche.
Tra il 1576 e il 1577 la pestilenza colpisce anche il Nord Italia e in particolare Emilia Romagna e Lombardia, (Milano in primis) e verrà ribattezzata come la “Peste di San Carlo”. Il dilagare del morbo si verifica durante l'episcopato del vescovo di Milano San Carlo Borromeo. Infine “La peste di San Carlo” viene anche citata nel capitolo XXXI de “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni, come antecedente a quella, ben più grave, descritta sempre nel romanzo, e abbattutasi in Lombardia nel 1630.
È proprio questo periodo storico, il fulcro narrativo dell’opera di Franco Forte.
Le prime pagine del libro sono davvero incisive e caratterizzate da atmosfere horror: il capoluogo lombardo è ormai preda del morbo e i monatti, figure apocalittiche e crepuscolari, si aggirano per la città trasportando cadaveri inermi (in stile “Nosferatu, Il Principe della notte” di W. Herzog. Ricordate la pestilenza portata dal vampiro?) oppure puntellando con assi di legno porte e finestre di quelle case (sempre del ceto basso) ritenute focolaio della peste. Ovviamente con intere famiglie intrappolate dentro. Le urla di rabbia e di agonia di questi morti viventi rinchiusi nei loro sarcofaghi che un tempo erano case, rendono l’atmosfera davvero cupa e orrorifica.
Non solo, tra le pagine di Forte si scorgono echi del famoso romanzo di Matheson “Io sono Leggenda” (anche se ci troviamo nel ‘500, la pestilenza da sempre azzera il progresso) e di un misconosciuto film del 1974 intitolato “Marika degli Inferni” diretto dal tedesco Jos Stelling.
Non divaghiamo…
Protagonista del romanzo è Niccolò Taverna, un notaio criminale coinvolto da due casi intricati paralleli: l’omicidio di un membro dell’inquisizione spagnola, Bernardino da Savona e il furto di un candelabro (che lascerà il posto a qualcosa di ben più importante) sottratto al Duomo. Ma Taverna ha anche un altro problema di carattere personale: la sorte della cara moglie Amelia, anch’essa preda della peste che la fa sembrare quasi un’indemoniata.
Insomma la carne al fuoco è davvero tanta.
Colpiscono subito, nell’attenzione del lettore, i metodi d’indagine di Taverna che sembrano usciti da un manuale di Indagine Criminale del 1500, se n’è mai esistito uno.
Lo stesso Forte in sede d’intervista promozionale tende a precisare che

“Niccolò Taverna è l’equivalente del 1576 di un moderno commissario di polizia. I notai criminali erano i magistrati che a quel tempo, a Milano, indagavano sui casi di omicidio, sui casi criminali e sulle ruberie, e lo facevano adottando tecniche investigative sorprendentemente moderne, per quanto i loro strumenti più efficaci per trovare i colpevoli fossero l’intuito, l’istinto e l’esperienza. Ma tutto ciò che i miei personaggi fanno, è rigorosamente documentato, e quindi sorprenderà vedere quali tecniche investigative possedevano”.

La rigorosa ricerca storica è di sicuro l’arma in più del libro e Forte si sbizzarrisce non solo nell’elencare i metodi d’indagine di Taverna, sicuramente curiosi, ma anche e soprattutto l’abbigliamento di armigeri e religiosi, persone comuni e nobili dell’epoca. Un affresco storico/antropologico che lascia davvero poco spazio all’immaginazione visto che l’autore con stile ricco di particolari ci tiene a presentare nel modo più completo possibile quel palcoscenico sopra il quale si muove Taverna, il suo rude e mastodontico aiutante Rinaldo e il piccolo ma attento portoghese Tadino José del Rio.
Sembra un coincidenza visto il ruolo editoriale di Franco Forte al di là della sua attività di romanziere ma “Il Segno dell’Untore” ha tutte le carte in regola per poter essere considerato oltre un Thriller storico anche un vero e proprio Giallo. Sicuramente non sarebbe stato così abnorme vederlo in edicola con una copertina adatta al formato. Almeno questa è la mia impressione…Ma Forte presumo abbia altre ambizioni, osservando sia il costo abbastanza contenuto (per un’edizione da libreria) sia la cura maniacale con la quale ha assemblato questa godibilissima e avvincente storia di indagine investigativa del passato e non solo
Sono sicuro che se ne parlerà davvero tanto tra gli amanti della lettura di genere e possibilmente in futuro anche nel mondo della fiction o del cinema, visto che il romanzo si presta bene, a mio parere, anche per questa “veste”.
Una avvincente lettura, supportata da un immaginario facilmente riconoscibile.
Consigliato.

venerdì 20 gennaio 2012

EDU INTERVISTATO SU APHORISM

Periodo in cui posso dedicarmi davvero poco al blog.
Ci sono altre priorità in questo periodo anche se a breve , spero settimana prossima, dovrei recensire alcuni libri e ebook che ho rimandato per troppo, troppo tempo.

Chiedo scusa ai diretti interessati!

Segnalo velocemente anche una nuova intervista al sottoscritto pubblicata sulla pagina fan di Aphorism.
Come sempre non posso che ringraziarli per il supporto e la gentilezza.
Se vi va supportate questo sito dedicato alla scrittura e ai libri, cliccando semplicemente, se iscritti a Facebook ovviamente, sul pulsante sopra.

A presto

domenica 15 gennaio 2012

SCRITTORI METALLARI & ROCKETTARI

"Tutta l’opera di Jimi Hendrix, senza distinzione fra i titoli, è una continua fonte d’ispirazione. Jimi non era solo il grande funambolo della chitarra elettrica che sappiamo, ma anche un poeta di rara potenza evocativa. A lui, ancora una volta, è dedicata la nuova regeneration de Il vento urla Mary, che sta per uscire nella collana La congrega di mezzanotte, curata dall’amico Walter Diociaiuti per i tipi di Phasar. Nuovo titolo “rigenerato”: Ancora il vento piange Mary. Ho un’anima underground alla quale non intendo rinunciare…" (Danilo Arona)


"METALLICA, ANTHRAX, ascolto quei ragazzi… c’è una band chiamata LIVING THINGS che mi piace molto. Un gruppo veramente forte. Non mi è mai piaciuto molto OZZY… i BLACK SABBATH non fanno per me." (Stephen King)

"Metallo Urlante è un sentito omaggio alla musica metal in generale e in particolare a quelli che all’epoca di stesura del libro erano i miei gruppi preferiti, come si desume dai titoli dei racconti brevi: Venom, Pantera , Sepultura e Metallica". (Valerio Evengelisti).

martedì 10 gennaio 2012

IO COMPRO ANCORA VINILI!

Venerdì 6 Gennaio 2012, ho inaugurato l'anno al meglio visitando la Fiera del Disco di Salerno.
Per il sottoscritto è un appuntamento imperdibile, che seguo in religioso ed estatico silenzio ogni anno, impolverandomi le mani tra centinaia e centinaia di scatoloni alla ricerca del vinile venduto negli anni '90 o mai preso prima.
Acquistare un vinile, seppur usato (quelli rari o nuovi raggiungono cifre consistenti che non potrei permettermi in questo triste periodo storico), mi riporta indietro nel tempo quando ero un semplice ragazzino di 15 anni, alla ricerca di un disco che mi riempisse le giornate, trascorse per la maggior parte a scuola o a studiare chiuso in casa.
Sono nato nel Dicembre del 1974 e i primi album che ho acquistato nella mia vita sono stati o vinili o musicassette (colleziono anche queste ultime come potete vedere qui).
In tal caso stiamo parlando degli anni '80.
Solo nei primi anni '90 i miei genitori mi hanno regalato uno splendido Stereo Pioneer, munito di lettore con cartuccia "carica cd" che mi ha fatto fare il salto di qualità come ascoltatore non occasionale di musica.
Quello stereo è stato un fidato amico per anni ed ancora oggi, seppur malfunzionante (praticamente funziona solo la radio) giace accanto alla mi scrivania come un prezioso testimone del mio passato di adolescente patito di Rock e Metal.
In realtà non ho mai smesso.
Ho continuato a comprare cd finchè i prezzi me lo permettevano e ho messo momentaneamente da parte il vinile, a volte vendendo qualche esemplare che in passato non mi aveva convinto.
Nell'era degli Ipod e degli Mp3 (che sia chiaro posseggo!) ho riscoperto il fascino antico e magico del vinile e ho iniziato a frequentare fiere e negozi che li vendono ancora oggi.
Non ho più il piatto per ascoltarli (rotto anche quello...) eppure mi basta saperli in mio possesso. Sdraiarmi sul divano e studiare i testi, le copertine, i disegni, le foto mi fa stare ancora bene, come se non fossero trascorsi oltre venti anni.
In un periodo in cui se non sei al passo coi tempi, sembri quasi un matusa o uno stupido, io guardo sicuramente al futuro ma guardo anche al passato e alla fine se devo essere sincero trovo più conforto in quest'ultimo, ritrovando un'identità precisa e lampante che col tempo pensavo di aver peduto completamente.
Di seguito una serie di vinili acquistati o regalati al sottoscritto di recente:














sabato 7 gennaio 2012

EDU INTERVISTATO SU VISIONI GOTICHE

Visioni Gotiche è Blog ufficiale del gruppo musicale Visioni Gotiche. Il genere proposto è "Gothic Horror Music". La band è attiva anche nel settore del cinema indipendente e ha realizzato la colonna sonora di diversi cortometraggi di genere horror/fantasy/Thriller.
Uno dei musicisti coinvolti in questo progetto, Mattia M, mi ha inviato nei giorni scorsi una serie di domande per un'intervista che vi propongo a questo link.

Si parla (0vviamente) di Horror Rock, di Moshpit, di Metal, di blog, di libri e di molto altro. Ringrazio di cuore Mattia dei Visioni Gotiche per la cortese disponibilità.

Buona lettura.

venerdì 6 gennaio 2012

LE PROFEZIE MAYA SULLA FINE DEL MONDO? UNA BUFALA!

Secondo Antonio Vasquez lo sciamano più famoso del Messico sono tutte balle!
E anche un altro sciamano, immortalato nei video che riporto in basso, parla della fine di un'era e l'inizio di un'altra, addirittura migliore della precedente!
Certo ormai siamo caduti così in basso che possiamo solo risalire (si spera...).
Ma una Apocalisse stile 2012 (il film) non penso sia prevista a meno che Monti, l'Etna, il Vesuvio, le alluvioni continue, e mutui e prestiti vari non stabiliscano diversamente.
Intanto, la nota scienziata Margherita Hack, intervistata domenica scorsa nel contenitore televisivo di Massimo Giletti ha confermato nuovamente (a distanza di due anni) che un asteroide bello grosso, potrebbe colpire la terra nel 2036.
Insomma tutto rimandato!
Dobbiamo pagare le bollette per altri venti anni, se sopravviveremo alla crisi economica mondiale.
State sereni.


giovedì 5 gennaio 2012

IL SEGNO DELL'UNTORE


IL SEGNO DELL’UNTORE
La prima indagine del notaio criminale Niccolò Taverna

Il nuovo romanzo di Franco Forte, in libreria dal 17 gennaio

Il segno dell’untore
di Franco Forte
Collana Omnibus Mondadori
Pagine 358
Prezzo: 15 euro

Sinossi
Milano, anno del Signore 1576. Sono giorni oscuri quelli che sommergono la capitale del Ducato. La peste bubbonica è al suo culmine, il Lazzaretto Maggiore rigurgita di ammalati, i monatti stentano a raccogliere i morti. L’aria è un miasma opaco per il fumo dei roghi accesi ovunque.
In questo scenario spettrale il notaio criminale Niccolò Taverna viene chiamato a risolvere due casi: un furto sacrilego in Duomo e un brutale omicidio. Chi ha assassinato il Commissario Inquisitoriale Bernardino da Savona? E perché? E chi ha rubato il candelabro di Benvenuto Cellini dal Duomo?
La figura del notaio criminale che si muove nel suggestivo scenario della Milano del 1500, dominata dalla Corona di Spagna e minacciata dalle continue epidemie di peste, è alla base del romanzo “Il segno dell’untore” di Franco Forte, che ha per protagonista il giovane magistrato Niccolò Taverna nella capitale del Ducato nel 1576.
Investigatore astuto, intelligente, grande osservatore di particolari che sfuggono a inquirenti e criminali, Niccolò Taverna si trova a dover risolvere difficili casi di omicidio in un clima di tensione tra il Governatore della città, il potere clericale, rappresentato dalla figura dell’arcivescovo Carlo Borromeo, e la Santa Inquisizione spagnola, che vede nell’arcigna figura di Guaraldo Giussani il suo nume tutelare.
Un thriller straordinario, che non concede soste al lettore, sostenuto da una rigorosa ricostruzione storica.

Il libro secondo Franco Forte
“Il segno dell’untore” è una sorta di compendio di tutto ciò che ho imparato scrivendo prima thriller (come “China Killer” e “La stretta del Pitone”) e poi romanzi storici (da “I Bastioni del coraggio” a “Carthago” e “Roma in fiamme”). E mi pare di aver centrato il bersaglio, perché questo personaggio che ho costruito, il notaio criminale Niccolò taverna, è davvero affascinante e originale, te lo posso garantire".

"In questo romanzo nulla è lasciato al caso, e Niccolò taverna si muove, mentre sviluppa le sue indagini, in una Milano ricostruita perfettamente nella sua coerenza storica, non solo ambientale, ma anche riguardo la vita di tutti i giorni: cosa mangiavano, come si vestivano, quali attività svolgevano le persone in quel preciso momento storico. A emergere, dunque, non è soltanto la storia di un magistrato che indaga sull’uccisione di un inquisitore (e sul furto di un oggetto sacro dal Duomo), ma anche la rappresentazione di un periodo storico molto difficile e per certi versi affascinante della Milano della seconda metà del 1500".

"La ricostruzione storica e il respiro sociale e culturale dell’epoca sono da sfondo a una intricata indagine che deve fare i conti con gli strumenti limitati dell’epoca e la capacità del notaio criminale Niccolò taverna di risolvere i casi grazie alla sua inteligenza e alla sua esperienza. Ma tutto si muove in armonia con il periodo descritto, rispettando la coerenza che qualsiasi buon romanzo storico richiede, pur offrendo al lettore l’impianto, le emozioni e il ritmo di un thriller attuale e congegnato nei minimi particolari".


L’autore
Franco Forte nasce a Milano nel 1962. Giornalista, traduttore, sceneggiatore, editor delle collane edicola Mondadori (Il Giallo Mondadori, Urania e Segretissimo), ha pubblicato i romanzi Roma in fiamme, I bastioni del coraggio, Carthago, La Compagnia della Morte, Operazione Copernico, Il figlio del cielo, L’orda d’oro – da cui ha tratto per Mediaset uno sceneggiato tv su Gengis Khan –, tutti editi da Mondadori, e La stretta del Pitone e China killer (Mursia e Tropea). Per Mediaset ha scritto la sceneggiatura di un film tv su Giulio Cesare e ha collaborato alle serie “RIS – Delitti imperfetti” e “Distretto di polizia”. Direttore delle riviste Romance Magazine (www.romancemagazine.it) e Writers Magazine Italia (www.writersmagazine.it), ha pubblicato con Delos Books Il prontuario dello scrittore, un manuale di scrittura creativa per esordienti giunto alla settima edizione.
Il suo sito è www.franco-forte.it.

"Il Segno dell'Untore" sarà recencito prossimamente su IL MONDO DI EDU

martedì 3 gennaio 2012

MOSHPIT: NUOVA STAGIONE CON DUE CD OMAGGIO!


Giovedì 12 GENNAIO PRIMA PUNTATONA di MOSHPIT del 2012 .
Doctor Jankyll & Mister Eddie avranno l'onore e il piacere di avere con loro negli studi di Radio Base, la Doom/Gothic/Progressive band salernitana YOUR TOMORROW ALONE, per presentare in ANTEPRIMA ASSOLUTA il loro album d'esordio dal titolo di "Ordinary Lives" (My Kingdom Music).
Inoltre durante la diretta regaleremo ai nostri ascoltatori ben due copie del cd autografate dal gruppo.
Previste le rubriche Il Disco del Mese e l'immancabile Extreme Zone.
Come sempre puntata da non perdere per gli amanti della musica underground e non solo.
Vi aspettiamo al solito orario ( 21:00) sempre su Radio Base:
www.radiobase.fm

NOTA BENE
Iniziamo bene il 2012: Doctor Jankyll e Mister Eddie in collaborazione con My Kingdom Music mettono in palio ben due copie autografate di Ordinary Lives, album di debuto della Doom/Progressive band Your Tomorrow Alone. Partecipare è facilissimo: inviate una mail con nome e cognome + saluti a moshpit.rock@gmail.com. Durante la diretta del 12 Gennaio verranno sorteggiati i due fortunati vincitori. Take Care!

lunedì 2 gennaio 2012

POLIZIOTTO SADICO (MANIAC COP) - WILLIAM LUSTIG (1988)

Regia: William Lustig.
Attori: Richard Roundtree, Bruce Campbell, Tom Atkins, Laurene Landon, William Smith.
Titolo originale Maniac Cop .
Genere: Horror
Paese: USA, 1988

Sinossi
Un poliziotto serial killer, tale Matt Cordell, semina morte tra le strade notturne di New York. Si tratta, a quanto pare, di una sanguinosa vendetta per un torto subito: da poliziotto integerrimo è stato incastrato e messo in prigione con false accuse. Sopravvissuto all’attentato di alcuni detenuti nel carcere di S. Quintino, Cordell torna dalla morte per punire i suoi persecutori e non solo.

Considerazioni
È il 1988 e il genere action con poliziotti americani come protagonisti vive il suo momento d’oro: pensiamo soltanto a Arma Letale o Codice Magnum.
William Lustig regista e produttore controcorrente, ha da tempo una certa fissazione per maniaci e violenti di ogni genere e provenienza.
Non a caso aveva già diretto due film espliciti come Maniac e Vigilante.
In pieno “Cop Revival” Lustig gira un B Movie purissimo, dove un “poliziotto sadico” (Titolo Originale del film in Italia) inizia a uccidere persone in strada come un novello Ted Bundy.
Per l’epoca una mossa provocatoria e forse anche di cattivo gusto (se non politicamente scorretta, visto che nel film spesso si accusa la polizia di essere corrotta e violenta). Ricordo di averlo visto direttamente in Home Video, distribuito dalla Penta, mentre mi sfugge se sia passato su Italia 1 a “Notte Horror “ o meno.
Rivisto dopo tanti, tanti anni, Maniac Cop mantiene ancora quello che prometteva eoni orsono: una carneficina degna di un maniaco, con tanto di scena di vestizione rituale e agguati tra le ombre di vicoli fumosi e solitari.
Deja vu? Tutto si riduce sono a questo? Quasi…
Nella pellicola compaiono pezzi da novanta del cinema di genere degli anni ’80: nomi come Bruce Cambpell (La Casa, La Casa 2) e Tom Atkins (Arma Letale, Creepshow, !994, Fuga da New York) penso siano familiari a molti di voi.
Insomma in tempi in cui l’Horror sembra avvitarsi su se stesso, proponendo le stesse identiche idee e atmosfere o riciclandosi all’infinito con remake che definire tristi è dire poco, Poliziotto Sadico ci ripota indietro, in un’epoca di purezza e di sangue quando ancora esistevano babau che non ci facevano chiudere occhio per notti e notti.
Maniac Cop ha avuto anche due sequel:
Maniac Cop 2 (prevedibile carneficina con poliziotto stavolta “zombificato”)
Maniac Cop 3 (non pervenuto).
Rimango comunque dell’opinione che un onesto artigiano di "incubi & deliri" come W. Lustig vada riscoperto, almeno per poter dire: io c’ero!